Dai quadri alle eredità, preso il re delle truffe

L’uomo, 68 anni, era riuscito a convincere un sacerdote a versare 10mila euro di ’acconto’ in cambio di una donazione milionaria

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Era a casa a scontare una pena di detenzione domiciliare per reati pregressi, ma è arrivata l’esecuzione di una custodia cautelare in carcere per due truffe di qualche anno fa. Un 68enne del casertano, residente a San Lazzaro, è stato trasferito alla Dozza dai carabinieri locali. Dovrà scontare 2 anni e sei mesi di reclusione per truffa, ricettazione e sostituzione di persona.

La condanna che il 68enne, truffatore seriale, dovrà scontare si riferisce a due episodi distinti.

Il primo è avvenuto nel 2009 a Trieste. In quest’occasione l’uomo truffò un sacerdote.

Il 68enne riferì al religioso che una sua anziana zia, malata ed inferma, gli avrebbe voluto fare un’ingente donazione, di quasi un milione di euro, in beneficenza.

Il sacerdote, incredulo e felice, è caduto nella trappola del truffatore. Il 68enne, infatti, avrebbe fatto versare al sacerdote 10mila euro di acconto per le ’spese procedurali’. Una volta visti questi soldi sul conto corrente – era la promessa fatta al sacerdote – l’anziana zia avrebbe fatto la donazione, ma così non è mai stato. Il reigioso capì quindi di essere stato truffato e fece denuncia.

La seconda truffa, invece, è stata portata a termine nel settembre del 2018 a Verona.

Qui il 68enne si era spacciato per un venditore di quadri di prestigio.

Aveva venduto alcuni falsi fingendo che fossero di pittori di grande fama: tra questi Picasso e Monet.

Anche in questo caso era stato denunciato.

E proprio due giorni fa, quando i carabinieri della stazione di San Lazzaro hanno ricevuto l’ordine di incarcerare il 68enne e si sono recati a casa sua per prelevarlo, hanno trovato appeso al muro un quadro sospetto.

Il 68enne aveva nella sua casa di San Lazzaro un falso dei ’Mucchi di fieno’ di Monet.

L’opera è stata sequestrata dai militari della stazione di via Paolo Poggi e il 68enne pluripregiudicato per reati affini è stato, come detto, trasportato in carcere alla Dozza di Bologna.

Qui dovrà scontare due anni e sei mesi di reclusione per reati di vario genere: truffa, in merito all’episodio del 2009 e a quello del 2018, ricettazione per l’episodio di traffico di finte opere d’arte avvenuto a Verona, e di sostituzione di persona per la truffa perpetrata ai danni del sacerdote triestino nel 2009.

Zoe Pederzini

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