Dalla, l'appello agli eredi. "Pagate voi per la filodiffusione in via D'Azeglio"

Da quattro anni i commercianti trasmettono ogni giorno alle 18 un brano di Dalla in strada

L'inaugurazione della filodiffusione in Via D'Azeglio

L'inaugurazione della filodiffusione in Via D'Azeglio

Bologna, 4 marzo 2016 - Passeggiare per Bologna e sentire, ancora, la sua voce. La voce di Lucio Dalla. In via D’Azeglio è possibile, tutte le sere alle 18, da quattro anni a questa parte, grazie all’impianto di filodiffusione che trasmette le sue canzoni.

Un appuntamento quotidiano diventato un must e, purtroppo, uno dei pochi tributi a Dalla nella sua Bologna, nella via dove abitava al numero 15. Ma pochi sanno che quelle canzoni, quell’appuntamento serale che ancora strappa una lacrima o una strofa appena sussurrata sulle labbra di chi passa di là, ha un costo.

Il costo dei diritti d’autore proprio sui brani di Dalla: circa 1.200 euro annui da pagare alla Siae. Diritti che, da quattro anni a questa parte, sono stati pagati dal Consorzio dei commercianti di via D’Azeglio. E ora, quasi in punta di piedi chiedendo permesso, il consorzio si è affacciato alla porta della Fondazione Dalla chiedendo di aiutarli con quella spesa.

 

Fino a adesso nessuno dei beneficiari della milionaria eredità del cantautore – si parla di centinaia di migliaia di euro solo per i diritti delle sue canzoni – si è fatto avanti spontaneamente, proponendo di accollarsi quella spesa.

E a dire il vero, nemmeno tutti i commercianti, quattro anni fa quando il progetto partì, immaginavano che un gesto voluto come tributo a un amico (molti di loro lo conoscevano personalmente da tempo) sarebbe poi stato soggetto al pagamento annuale dei diritti per i 70 anni a venire.

Invece, puntuale, è arrivata ogni anno la richiesta della Siae. Prima per 700 euro, poi per 1.200 quando sono stati riconteggiati gli altoparlanti, una dozzina in tutto. L’apparato di filodiffusione, formalmente di proprietà del consorzio, costò 12mila euro e fu pagato per metà dai commercianti e metà da associazioni come Ascom, Cna e Unindustria.

“Purtroppo le casse del consorzio hanno iniziato a svuotarsi nel tempo, complice anche il calo dei fondi e dei bandi a disposizione per il commercio – racconta Giancarlo Campolmi del Gran Bar e referente del consorzio –. Per questo, nell’ultimo incontro con la Fondazione Dalla per le iniziative del 4 marzo, abbiamo avanzato la richiesta di compartecipazione alle spese se non anche di contribuzione totale, se possibile’’.

La Fondazione, però, sebbene composta anche dagli eredi, non è direttamente beneficiaria dei diritti d’autore. Così ha chiesto di inoltrare la stessa richiesta ai singoli eredi di Dalla. La risposta deve ancora arrivare, ma sarebbe solo questione di giorni. Oggi, invece, nell’anniversario della nascita dell’artista, la scena sarà tutta per lui. A Roma, stasera, pul palco di RadioRai, mentre a Bologna alle 17,30 verrà inaugurata la presenza (fino al 30 marzo), in piazza de’ Celestini, dell’opera All’amico Lucio di Carmine Susinni.

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