Dalle mucche ai pesci: i diritti degli... altri L’Unesco in prima linea per garantirli

Siamo abituati a pensare solo agli animali domestici e a condannarne l’abbandono, ma quali sono i diritti degli animali allevati? La protezione degli animali negli allevamenti rappresenta una priorità sancita da leggi nazionali e internazionali. Il 15 ottobre 1978 all’Unesco a Parigi è stata proclamata la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale, un documento sottoscritto dalla L.I.D.A ed altre associazioni animaliste, dove si estendono alle specie animali alcuni dei diritti fondamentali dell’uomo: es. assicurare le necessarie cure sanitarie ed un adeguato livello di benessere, oppure l’uguaglianza davanti alla vita e il diritto all’esistenza. Ma ci sono anche i diritti degli animali allevati, inclusi pesci, rettili e anfibi; l’allevatore deve fornire cibo e acqua regolarmente, le cure sanitarie e un adeguato livello di benessere, la libertà di movimento adeguata alle esigenze, spazi adatti con la regolare pulizia. Oltre a questo, vi sono requisiti specifici per ogni tipo di animale: per esempio per le galline ovaiole la presenza dei posatoi, il nido per le uova e una lettiera per poter razzolare; per i suini la presenza nei box di paglia, fieno, legno, ecc. Tutto ciò è normato dal decreto legislativo n.146 del 2001.

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