"Dammi la sigaretta o ti rubo l’iPhone" Trentenne arrestato per estorsione

Via Belmeloro, l’albanese voleva lo strumento elettronico della vittima, 20 anni, che stava fumando. L’uomo è finito in carcere anche per resistenza e in esecuzione di un precedente provvedimento . .

"Dammi la sigaretta o ti rubo l’iPhone"  Trentenne arrestato per estorsione

"Dammi la sigaretta o ti rubo l’iPhone" Trentenne arrestato per estorsione

Voleva a tutti i costi una sigaretta elettronica. E per farsela dare dal ragazzo che la stava fumando, gli ha sottratto il cellulare, dicendo che lo avrebbe restituito solo in caso la vittima avesse consegnato la sigaretta. Un’anomala estorsione quella che è costata il carcere a un trentenne albanese, fermato dai poliziotti del commissariato Due Torri San Francesco mentre fuggiva via, dopo aver ottenuto ciò che voleva. L’episodio è accaduto l’altro pomeriggio, intorno alle 18,30, in via Belmeloro, in zona universitaria.

Stando a quanto ricostruito dagli agenti, il trentenne aveva avvicinato un ventenne italiano, chiedendogli la sigaretta elettronica. E quando il ragazzo ha rifiutato, l’altro ha afferrato il suo cellulare, minacciando di tenerselo se non avesse avuto quanto aveva appena chiesto. La vittima, a quel punto, ha deciso di cedere all’estorsione, per non perdere il ben più prezioso cellulare, con numeri, contatti e tutta una vita dentro. Il trentenne, ottenuta la sigaretta, ha lanciato contro il ragazzo il telefonino, provando poi ad allontanarsi, in direzione di via Zamboni. Intanto, la vittima aveva dato l’allarme e una pattuglia, che in quel momento stava passando in zona universitaria, ha subito bloccato l’uomo, che è stato identificato. Non senza fatica però: infatti, il trentenne ha tentato di opporre resistenza al controllo, sferrando calci e spintoni contro gli agenti, che sono riusciti, malgrado le violenze, a fermarlo. Dal database, non sono emersi poi soltanto i numerosissimi precedenti del trentenne: all’esito degli accertamenti è venuto fuori che a carico dell’albanese ci fosse anche un provvedimento di carcerazione per cumulo di pene relative a reati in materia di stupefacenti per un totale di 6 anni e due mesi di reclusione.

A quel punto sono scattate le manette: non solo per l’estorsione ai danni del ventenne e la resistenza a pubblico ufficiale, per cui il trentenne è stato accompagnato alla Dozza, in attesa di convalida; ma anche in esecuzione del provvedimento di carcerazione. Con la più che concreta probabilità che il già lungo periodo di detenzione possa ulteriormente appesantirsi con le nuove contestazioni.

Nicoletta Tempera

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