Dandini: "Audrey Hepburn e le altre muse"

La scrittrice e conduttrice alle 18 al Modernissimo con l’ultimo libro: "Una raccolta molto spettinata di donne dai superpoteri"

Dandini: "Audrey Hepburn e le altre muse"

Dandini: "Audrey Hepburn e le altre muse"

‘La vendetta delle muse’ è l’ultimo libro di Serena Dandini e offre a tante donne, storicamente ispiratrici di geni artistici (uomini), l’occasione del riscatto, grazie alla narrazione delle loro vite straordinarie. E le porta in una dimensione contemporanea in cui possono parlare anche alle generazioni di oggi. L’autrice, che di muse ne ha avute tante (a cominciare da Marianne Faithfull), sarà alle 18 al Modernissimo con Giorgio Forni, Andrea Zalone e Germana Pasquerò. Poi introdurrà Colazione da Tiffany di Blake Edwards alle 19,30.

Signora Dandini, le muse dovevano essere riscattate?

"Sì, perché in qualche modo hanno fatto la storia dell’umanità in tutti i campi e spesso sono rimaste invisibili, non sono nei libri di storia e invece hanno portato dei contributi fondamentali e vissuto vite straordinarie".

Nel suo "pantheon" di donne chi ha voluto a tutti i costi?

"È una raccolta molto spettinata che mette insieme quelle che sono state le mie muse, che mi hanno aiutata in qualche modo a crescere, quelle che sono state considerate muse storiche e che in realtà sono molto più inaspettate di quello che crediamo e muse che andavano vendicate o muse conosciute che si sono vendicate da sole".

Riuscire a trovare figure ispiratrici che ci guidino è come trovare un tesoro.

"Le muse sono necessarie, ci aiutano a uscire dal bosco dell’adolescenza e proseguire nella nostra crescita. Ognuna di loro ha come un superpotere".

Tra le muse c’è Gala, il cui primo marito fu Paul Éluard, l’amante Max Ernst e il secondo marito Salvador Dalì. Il suo super potere?

"Dalì era un genio ma non ne aveva la consapevolezza, lei col suo sguardo lo ha reso tale. Gala è nel capitolo di coloro che hanno fatto del musismo un arte raffinata, come anche Alma Mahler. Sono passate alla storia come cattive ragazze, sfascia famiglie, rompiscatole, perfide quando in realtà erano donne ambiziose e ci hanno insegnato che l’ambizione è positiva anche per una donna, per la sua indipendenza".

Le muse di oggi?

"Penso al Premio Nobel per la pace Narges Mohammadi, a Michela Murgia, un esempio per tante ragazze che continuano a portare avanti le sue parole d’ordine".

Lei presenterà ’Colazione da Tiffany’ con Audrey Hepburn. Una musa di stile?

"Nel libro c’è un capitolo molto interessante sulle muse della moda e lei è stata la musa di Givenchy ma anche un simbolo per tante donne, anche se a volte così irraggiungibile. Però si tratta di un film che ha segnato un’immagine di donna diversa, più libera, fuori dalle righe, uno spartiacque rispetto alle figure femminili del cinema".

Anche Serena Dandini è un po’ musa?

"Sorrido e mi auguro solo di riuscire a dare coraggio a chi deve percorrere strade che altre donne prima di noi hanno percorso e poi, come sempre, spero di poter infondere questo superpotere dell’ironia e dell’autoironia, arma molto interessante.

Benedetta Cucci