Datalogic Bologna, 50 anni di innovazione: "Il nostro sogno continua"

Il colosso bolognese dei codici a barre conta oggi 3mila dipendenti e 1200 brevetti

Il cinquantesimo anniversario di Datalogic all’Unipol Arena

Il cinquantesimo anniversario di Datalogic all’Unipol Arena

Bologna, 18 novembre 2022 - Cinquant’anni di tecnologia e innovazione. Cinquant’anni di traguardi, e di ambizioni diventate realtà. Bisogna fare un salto indietro di mezzo secolo, infatti, per risalire alle radici di Datalogic, colosso bolognese dei codici a barre, fondato nel 1972 nella canonica di una piccola parrocchia a Quarto Inferiore. La stessa azienda, che vanta ora un fatturato di 600 milioni, ha festeggiato mercoledì il suo anniversario nella suggestiva cornice dell’Unipol Arena, insieme a un migliaio di invitati tra dipendenti e amici.

Spettacoli, cena, video commemorativi e la brillante conduzione del "maestro di cerimonia" Piero Chiambretti hanno consentito così ai presenti di ripercorrere la storia che, dalle origini, ha condotto l’azienda al successo che oggi può celebrare. E, parallelamente, la storia di Romano Volta, fondatore e presidente di questa realtà: "In questi cinquant’anni rifarei tutto quello che ho fatto. Anche gli errori, perché sono utili e ti aiutano a imparare – spiega Volta –. Sono orgoglioso di quello che siamo riusciti a costruire: per raggiungere obiettivi di questo tipo ci vuole tenacia, capacità e perché no, anche un po’ di fortuna". A festeggiare il traguardo è dunque una realtà guidata da lungimiranza e passione, che da "conduzione familiare" è passata a essere "colosso mondiale". Così come confermano i numeri: attualmente, l’azienda impiega più di 3.000 dipendenti distribuiti in 29 paesi, di cui 450 sono ingegneri. Conta 11 siti produttivi, 8 centri di ricerca e sviluppo, 3 Datalogic Labs per lo sviluppo delle tecnologie emergenti come il machine learning e l’intelligenza artificiale, più di 1.200 brevetti registrati.

L’occasione, inoltre, ha permesso di presentare al pubblico anche il libro ’Romano Volta – fondatore di Datalogic’ dell’autore Paolo Gambi, in cui il fondatore dell’azienda racconta in prima persona quali sono state le tante sfide vinte nel corso di questi cinquant’anni. "Volta incarna lo spirito italiano – spiega l’autore – uno spirito che speriamo sopravviva anche nelle prossime generazioni. Personaggi come lui, quando si raccontano, fanno germogliare storie incredibili". Oggi, al fianco di Romano Volta c’è la figlia Valentina, amministratore delegato del gruppo: "Ho cercato, con l’immancabile supporto di mio padre, di riportare in azienda quei valori che ne hanno determinato il successo quando lui la fondò – ricorda l’ad – Abbiamo clienti molto importanti che contano su Datalogic e questa è una grande soddisfazione. Dietro al successo, infatti, c’è un indissolubile legame familiare".

Tanti gli aneddotti che, durante la serata, sono stati condivisi con il pubblico. A partire da quelli più datati, quando la Datalogic era ancora confinata all’interno di una piccola parrocchia, fino a quelli più recenti. "C’erano dei giovani che si adagiavano nella loro comfort zone – aggiunge Romano Volta – mentre io mi sono rimboccato le maniche. Anche per questo possiamo parlare di ’riscatto’, non avevo molto eppure con grande tenacia ho raggiunto altrettanto grandi obiettivi".

 

 

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