Davide Ferrerio Bologna, lettera a ministro e pm: "Tentato omicidio, tre responsabili"

Atto urgente dell’avvocato della famiglia del giovane tifoso rossoblù a Nordio e alla Procura di Crotone "Oltre all’aggressore, indagate chi ha organizzato la spedizione punitiva e chi lo scambio di persona"

Davide Ferrerio , in coma da agosto

Davide Ferrerio , in coma da agosto

Bologna, 8 novembre 2022 - Quattro pagine indirizzate al procuratore capo di Crotone, Giuseppe Capoccia, al sostituto Pasquale Festa, alla Corte d’Appello di Catanzaro e con copia inoltrata al ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Per ribadire "la doverosità dell’iscrizione" di altre due persone quali concorrenti del ventunenne Nicolò Passalacqua – attualmente in carcere in Calabria – nel tentato omicidio di Davide Ferrerio. Vent’anni, tifosissimo del Bologna che domenica gli ha dedicato maglia, striscioni, cori e la vittoria contro il Torino, dall’11 agosto ricoverato nella rianimazione del Maggiore. Da quel giorno la sua famiglia lotta per avere giustizia in una storia assurda quanto paradossale con il ragazzo finito al centro di un voluto, quanto vigliacco, scambio di persona.

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"Indagateli"

La "nota urgente" a firma dell’avvocato Gabriele Bordoni è partita ieri nella quale si sottolineano "evidenti presupposti" per ampliare il numero degli indagati. A partire dalla madre della giovane fidanzata di Passalacqua, "istigatrice nell’aggressione brutale e nei suoi tragici esiti che vedono Davide ad oggi ancora in coma irreversibile". Poi il trentunenne, "reale bersaglio" di Passalacqua, che prima ne aveva insidiato la giovane fidanzata e poi quella maledetta sera di metà estate a Crotone, si era nascosto vigliaccamente dietro le sembianze di Ferrerio, quest’ultimo totalmente estraneo e ignaro della situazione, in quel luogo in attesa di un amico per andare in pizzeria. "Emblematico il video – scrive il legale – che riprende il trentunenne in sella alla moto mentre osserva Davide che si avvicina al punto in cui, proprio dietro la sua indicazione (un messaggio telefonico inviato a Passalacqua: "Ho la camicia bianca", ndr ), verrà avvicinato dall’aggressore per essere colpito".

Scambio maledetto

Il trentunenne, si legge ancora nell’atto, "risulta evidente che fosse ben consapevole di essere esposto a un rischio concreto per la propria incolumità ed era altrettanto e certamente consapevole che, indicando Ferrerio, quest’ultimo avrebbe subito un’aggressione molto violenta che lui stesso temeva enormemente, tanto da sviare la furia di Passalacqua". Di contro, potendosi "allontanare in moto e nell’anonimato, non si trovava nemmeno in una condizione che gli consenta di evocare a giustificazione la legittima difesa". La donna e sua figlia, ancora minorenne, al momento sono indagate per favoreggiamento mentre nessuna ipotesi di reato viene contestata al trentunenne.

 

 

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