I dazi americani spaventano la mortadella Bologna

Il consorzio: "Rischio per le vendite in America a causa delle nuove misure"

La mortadella protagonista

La mortadella protagonista

Bologna, 4 ottobre 2019 - «I dazi sulla Mortadella a breve potrebbero avere un impatto negativo forte sui nostri produttori. E anche in prospettiva non ci voleva proprio, dal momento che abbiamo lavorato molto sull’export negli Usa». Corradino Marconi, presidente del Consorzio Mortadella Bologna, commenta a caldo la prevedibile ricaduta sul mercato del salume-simbolo della nostra città dal dazio del 25% imposto sulla Mortadella e su diversi altri salumi. «La Mortadella Bologna IGP è uno dei prodotti alimentari italiani più famosi al mondo e maggiormente noti ai consumatori americani. L’imposizione del dazio avrà indubbiamente delle ripercussioni negative . L’effetto immediato di tale misura sarà, infatti, quello di far aumentare il prezzo di vendita, nel mercato americano, dagli attuali 15 dollari a circa 20 dollari al chilo a scaffale, penalizzando le nostre esportazioni negli Stati Uniti e favorendo la concorrenza sleale dei prodotti contraffatti ricorrendo al ben noto ‘italian sounding’», dice il presidente che confida ancora nella possibilità di scongiurare un così repentino effetto di prezzo.

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Dai dati di Assica (l’associazione industriali delle carni e dei salumi) nel corso del 2018 le spedizioni di salami stagionati negli Usa hanno raggiunto le 600 tonnellate per un controvalore di 6 milioni di euro (+43,8% in quantità e +44,5% in valore), mentre gli invii di mortadelle si sono attestati a quota 683 tonnellate per oltre 3,7 milioni di euro (+25,6% in quantità e + 34,2 % in valore). Le esportazioni di salami e mortadelle hanno rappresentato il 12,9% in quantità e l’8,4% in valore. Una quota in crescita. Un trend che è continuato anche nel primo semestre del 2019. «Negli Usa avevamo da poco registrato il marchio Mortadella Bologna e stavamo lavorando per affermare il valore di un prodotto di qualità», aggiunge Corradino Marconi che nel Consorzio di tutela e valorizzazione riunisce 27 produttori italiani. Circa il 16% della Mortadella Bologna viene esportata. Di questo 16% nove parti su dieci approdano sul mercato della comunità europea. Solo il restante finisce nei paesi extra Ue, e fra questi gli Usa. «In America conoscono un prodotto analogo ma molto più scarso: la chiamano ‘Boloney’. Contiamo sul fatto che la Mortadella Igp è di qualità veramente superiore».

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