De Francisci va in pensione "Corte d’Appello sotto organico"

L’allarme del procuratore generale in uscita. Il ricordo delle stragi di mafia:. "Mi hanno cambiato la vita"

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Ultimi giorni di lavoro per Ignazio De Francisci, procuratore generale della Corte d’Appello sulla soglia della pensione. Prima di svestire la toga, il magistrato lancia l’ennesimo allarme sulla carenza di organico: "Dal 31 dicembre questo ufficio avrà soltanto cinque sostituti procuratori generali contro un organico di undici – spiega all’agenzia Italpress –. Mancheranno il procuratore generale e l’avvocato generale. Ed è fondato ritenere che per cinque-sei mesi non verrà nessuno, né di sostituti né di dirigenti".

Un collega della Procura per i minori e uno della Procura di Rimini, "che si sono offerti – commenta De Francisci –, verranno a fare un paio di udienze a settimana, gli altri colleghi ne faranno tre o quattro e andranno avanti alla meno peggio".

Nella carriera di De Francisci – che ha fatto parte della stagione del pool antimafia di Palermo – le stragi di mafia in cui morirono i giudici Falcone e Borsellino rappresentano uno spartiacque: "Mi hanno cambiato la vita. C’è un prima e un dopo 1992".

Assistere a due stragi, racconta il magistrato, "sentire il boato il 19 luglio, mettere i piedi nel cratere sull’autostrada sono esperienze che ti segnano. Nessuno di noi che eravamo lì in quegli anni ha mai dimenticato. Sono cose che a parole non si possono descrivere. Credo che da allora la mia vita non sia stata più la stessa".

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