De Maria alla sfida più difficile "I sondaggi non mi spaventano"

Al deputato Pd è stato assegnato un collegio tutto da conquistare, fra Bologna e la provincia di Modena "Farò una campagna elettorale casa per casa e strada per strada. Anche nel 2018 ero dato a rischio"

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di Luca Orsi

Alla Camera dal 2013, il deputato Pd Andrea De Maria si trova a correre per il terzo mandato in un collegio dove la vittoria del centrosinistra non è scontata. Il segretario Enrico Letta ha scelto per lui il collegio uninominale U07 Carpi della Camera, che comprende comuni della Città metropolitana di Bologna e del Modenese.

Dica la verità, si aspettava un trattamento migliore?

"Bene così. È il momento di esserci. Per fare vincere le ragioni del riformismo, per un programma che parta dai valori della Costituzione, per fermare una Destra populista e nazionalista, che dimostra di non avere fatto fino in fondo i conti con la Storia".

Rischia di essere una corsa in salita.

"Anche nel 2018, guardando ai sondaggi, ero nel collegio più a rischio. Poi è stato il migliore in regione per il centrosinistra".

Come ha impostato la campagna elettorale?

"Casa per casa, strada per strada. Farò così sia nel Bolognese che nella parte di Modena".

A Modena gioca fuori casa. Conosce quella realtà?

"Certo, i comuni del Bolognese sono una realtà dove so di essere molto radicato. Quanto alla parte del collegio della provincia di Modena si tratta di un territorio dove ho fatto ovviamente meno iniziative, anche se sono comuni che già conoscevo".

Ha già cominciato la campagna elettorale sul campo?

"Ho fatto una prima riunione nel Modenese. Ho trovato un gruppo dirigente del Pd serio, radicato e determinato".

Dove si muoverà?

"Sarò presente il più possibile in tutti i comuni del collegio, in campagna elettorale. Poi, se sarò eletto, da deputato".

È la promessa d’obbligo, per chi si candida. Riuscirà a mantenerla?

"Se sarò eletto sono intenzionato a esercitare fino in fondo la funzione del deputato di collegio. L’ho già fatto in questa legislatura, portando in Parlamento priorità e tematiche del territorio. Io, poi, sono residente nel collegio, a Calderara di Reno, quindi non mi sarà difficile restare sul territorio".

Le minoranze interne si sono sentite di fatto escluse dalle liste. Che ne pensa?

"Luigi Tosiani (segretario regionale del Pd, ndr) ha fatto un lavoro straordinario. In sintonia con Stefano Bonaccini (presidente della Regione, ndr) e, per quanto riguarda Bologna, con il sindaco Matteo Lepore e Federica Mazzoni (segretaria dem, ndr), difendendo le priorità del territorio".

Eppure, a Bologna ci sono esclusi eccellenti.

"Ci sono mancate ricandidature, penso ad esempio a Francesco Critelli, che hanno aperto delle ferite. Già da ora dobbiamo sapere che sono ferite che andranno rimarginate e a cui andranno date risposte politiche".

Lei avrebbe preferito le primarie per i parlamentari?

"Dobbiamo ragionare su come si selezionano le candidature. Con leggi elettorali come l’ attuale, credo servano le primarie dei parlamentari. Ma con i tempi stretti che avevamo questa volta non c’erano oggettivamente le condizioni per farle".

I sondaggi danno il centrodestra vincente.

"Non facciamoci spaventare dai sondaggi nazionali. I voti si contano sempre dopo. Dobbiamo puntare sui nostri valori. E su un programma vero e concreto. Per fare vincere il 25 settembre l’Italia della Costituzione".

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