De Maria, appello al voto utile "Niente regali alla destra"

Il dem candidato alla Camera nel collegio ’Carpi’ contro Veronesi del Terzo Polo: "Corsa contraddittoria, è stato eletto col Pd". E attacca Galati: "Paracadutato"

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di Rosalba Carbutti

"L’obiettivo oggi è vincere le elezioni. Qualunque voto che potrebbe andare al centrosinistra e che viene disperso su altre candidature, è un regalo alla destra". Il deputato dem Andrea De Maria, candidato alla Camera nel collegio ’Carpi’, fa appello al voto utile, come Enrico Letta insegna.

Il suo collegio è considerato tra i più contendibili dell’Emilia-Romagna: quali previsioni fa?

"Sono ottimista. Sento un clima molto positivo. Però davvero nessuna arroganza o sottovalutazione. Stiamo combattendo per ogni voto".

Non teme che Giampiero Veronesi, sindaco di Anzola, in corsa col Terzo Polo rubi voti più a lei che a Giuseppe Galati, candidato del centrodestra?

"Nei collegi come dove quello in cui sono candidato, dove il centrosinistra è in vantaggio ma non in una dimensione che rende sicuro il risultato, qualunque voto che potrebbe andare al centrosinistra e che viene disperso è un regalo alla destra. E sinceramente chi, eletto a livello locale coi voti del Pd e del centrosinistra, favorisce oggi la destra più radicale fa una scelta molto discutibile e contraddittoria. Per quanto riguarda Galati dico solo che io abito a Calderara di Reno, nel territorio del collegio dove sono candidato, e non avrei mai accettato di essere paracadutato a mille chilometri da casa. Peraltro la sua biografia non ha niente a che fare con l’identità e i valori dell’ Emilia-Romagna".

Siamo al rush finale: qual è il bilancio della campagna elettorale?

"Molto positivo. Ho trovato molto sostegno, attenzione, affetto e amicizia. Un viatico importante per il lavoro da fare dopo il voto. Se sarò eletto porterò in Parlamento priorità e problematiche del territorio che sarò chiamato a rappresentare. Dalla sanità alle infrastrutture, dal sostegno al sistema delle imprese al sistema formativo, dalla difesa del suolo alla promozione della filiera agroalimentare. Ho lavorato a un programma di collegio con i sindaci, con la Regione e con tanti interlocutori nel territorio e sarò impegnato a realizzarlo concretamente".

Già si parla di congresso Pd. Tra i nomi che si fanno c’è anche quello di Stefano Bonaccini. Che cosa ne pensa?

"Adesso c’è un’unica priorità: vincere il 25 settembre. Bonaccini è impegnato al massimo per questo. Lo so bene perché ci sentiamo quotidianamente e verrà il 23 a chiudere a Carpi la mia campagna elettorale".

Bonaccini guarda anche alle alleanze future. E ha aperto sia al Terzo Polo e sia al M5s. Giusto o sbagliato?

"Adesso ci battiamo per vincere con la coalizione di centrosinistra a cui abbiamo dato vita. Altre riflessioni a pochi giorni dal voto non hanno senso".

L’ha stupita il fatto che Landini non abbia dato indicazioni di voto? O come Merola pensa che la Cgil sia di sinistra?

"So che tante compagne e compagni della Cgil sono impegnati, a titolo personale, in campagna elettorale. Per quanto mi riguarda da sempre la collaborazione con i sindacati confederali è stata molto forte. Dalle vertenze a cui abbiamo lavorato, anche ottenendo risultati importanti, alla legge per la non autosufficienza. Credo che l’autonomia fra politica e rappresentanza sociale sia un valore. Ma non deve diventare separatezza. O si indebolisce la difesa dei valori costituzionali in cui insieme ci riconosciamo".

C’è chi critica Letta per la sua campagna elettorale. E chi, come Prodi, accusa i dem di averlo lasciato solo...

"Nel collegio dove sono candidato, e dove sono concentrato 24 ore al giorno, il Pd è pienamente mobilitato. E sono convinto che i risultati si vedranno nelle urne".

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