Bologna, 31 maggio 2023 – Parola d’ordine: unità. Sul post alluvione, tra i vari livelli istituzionali. Ma anche nel Pd. A livello nazionale dopo le Comunali, e a livello locale dopo l’esclusione dalla segreteria dem di Alice Morotti (area Bonaccini) che aveva lamentato "di aver pagato per la sua autonomia". Il deputato dem Andrea De Maria non ha dubbi: "Il primo decreto del governo è stato un passaggio importante e positivo. Ma vedo qualche spinta a destra per una strumentalizzazione politica di questa tragedia. La nostra terra viene prima di tutto".
Dopo l’alluvione, è già muro contro muro...
"Serve il massimo di unità fra tutte le istituzioni e le forze politiche. La sfida difficilissima della ricostruzione si può vincere solo con l’ impegno generoso di tutti. E basta fake news sull’ Emilia-Romagna, che prima di tutto sono un insulto a una comunità che è un esempio di buongoverno e coesione sociale per il Paese. Chi pensasse al tornaconto elettorale invece che ai nostri cittadini dimostrerebbe una drammatica carenza di senso di responsabilità".
Il governo pare puntare su un profilo tecnico come commissario...
"Intanto serve subito un commissario per la ricostruzione. C’è il rischio di una sovrapposizione fra i vari interventi, reali o annunciati. Bisogna mettere ordine. Bonaccini e la nostra Regione hanno dimostrato cosa sanno fare vincendo la sfida del terremoto del 2012. Ed è evidente che con la scelta del presidente della Regione come commissario si metterebbe in campo lo schema più efficace sul piano operativo".
Salvini ha annunciato una decina di interventi urgenti anche tra Bologna e Imola, ma Lepore e il Pd hanno attaccato: ‘Favoriti i sindaci di destra’. Che cosa ne pensa?
"Che serve mettere ordine. Serve il commissario. E servono tavoli istituzionali operativi, come ha giustamente ricordato Lepore. È indispensabile dare certezze sul piano finanziario a tutti i comuni, molti piccoli, che hanno già impegnato molte risorse sulle somme urgenze".
Alle Comunali ha dominato il centrodestra. Che cosa ha sbagliato il Pd?
"È un risultato su cui dobbiamo ragionare senza sottovalutazioni e con spirito unitario. Il centrosinistra era troppo diviso".
È già partita la resa dei conti?
"Dobbiamo fare il contrario. Oggi più che mai serve un Pd unito. Che sappia fare del suo pluralismo un punto di forza per il radicamento nella società".
Anche il Pd locale ha le sue fratture con la dem Alice Morotti – area Bonaccini, come lei – che ha lasciato la segreteria lamentando di "aver pagato per la sua autonomia".
"Alice è una dirigente di grande qualità. Ha posto temi importanti a tutto il Pd. Sul valore di un’unità che nasca dal vero riconoscimento reciproco e di gruppi dirigenti che valorizzino il merito e non l’ appartenenza correntizia. A livello nazionale Schlein e Bonaccini hanno scelto la strada sacrosanta della unità. A Bologna dobbiamo fare lo stesso. Le sfide di cui abbiamo parlato fino a qui ci dicono che il massimo di coesione e unità fra noi non sono una opportunità, ma una necessità".