FRANCESCO MORONI e ZOE PEDERZINI
Cronaca

De Pascale in Val di Zena: "Ci metto la faccia. Ma anche il Governo deve cambiare passo"

Visite tra gli alluvionati pure a Pianoro, Botteghino di Zocca e Farneto. Il presidente regionale fa il punto su interventi in corso e da realizzare. E lancia l’appello: "Il nuovo commissario sia un tecnico, non un militare"

Visite tra gli alluvionati pure a Pianoro, Botteghino di Zocca e Farneto. Il presidente regionale fa il punto su interventi in corso e da realizzare. E lancia l’appello: "Il nuovo commissario sia un tecnico, non un militare".

Visite tra gli alluvionati pure a Pianoro, Botteghino di Zocca e Farneto. Il presidente regionale fa il punto su interventi in corso e da realizzare. E lancia l’appello: "Il nuovo commissario sia un tecnico, non un militare".

Bologna, 28 dicembre 2024 –  "È un appello al Governo? Sì". Michele de Pascale è da solo nella sala stampa della Regione. Lo sguardo è serio, la postura ferma. Il neo governatore ha convocato una conferenza di fine 2024 ("Un anno particolare per l’Emilia-Romagna, con tre presidenti") per sottolineare le priorità per i prossimi mesi e per il 2025, per ribadire soprattutto la volontà di essere nominato commissario alla ricostruzione post alluvione. O almeno di "voler ricevere una chiamata come prevede la legge", prima della decisione attesa in questi giorni.

"Tutti hanno preannunciato la nomina di un commissario in continuità con l’aspetto delle ‘stellette’ – sferza de Pascale – e credo che, non avendo ancora ricevuto una telefonata, sia doveroso mettere in chiaro la posizione della Regione: non capisco perché insistere sulla scelta di un militare, né quale sia la correlazione tra competenze di Difesa e una ricostruzione fatta di rimborsi e opere sul territorio. Comprendo la legittimità di non voler nominare un presidente di Regione commissario, ma se si sceglie una figura tecnica e non politica, che si attinga almeno da chi ha competenze specifiche nel settore". De Pascale riesuma la proposta di Elena Ugolini, sfidante civica sostenuta dal centrodestra alle ultime elezioni, e si dice preoccupato per la messa a terra delle opere come "casse di laminazione e arginature".

Il braccio di ferro con Roma, insomma, continua: "Non è accettabile un Governo che decide da solo e poi, quando le cose non funzionano, la colpa è di tutti".

Il governatore torna a parlare anche di voler intervenire sull’Agenzia per la sicurezza territoriale: "Oggi fa due mestieri – sottolinea –, si occupa di Protezione civile e ha in gestione il reticolo fluviale e idrogeologico: una fusione di due servizi nata 10 anni fa. Vogliamo invece una struttura dedicata solo alla gestione del territorio, fuori dalla logica dell’emergenza, vista l’enorme mole di lavori che servono a prescindere dalla struttura commissariale. Serve aumentare le risorse destinate alla prevenzione e ampliare il personale delle strutture operative: è uno dei temi da discutere con il Governo. Ma, che sia con risorse nostre o meno, lo dovremo fare".

Nel pomeriggio, poi, l’area della Val di Zena è stata al centro di un sopralluogo del governatore e di Manuela Rontini, sottosegretaria con delega alla Protezione civile, insieme con Luca Vecchiettini, sindaco di Pianoro, per fare il punto sugli interventi (cinque i milioni di euro stanziati nel complesso). La visita è proseguita a Botteghino di Zocca – presente anche l’assessora regionale al Welfare, Isabella Conti – e a San Lazzaro, al Farneto, assieme alla sindaca Marilena Pillati.

"Sono qui per metterci la faccia, così come ho intenzione di fare in futuro – commenta de Pascale –: faremo sopralluoghi ogni settimana, per toccare con mano la situazione, confrontarci con i cittadini che vivono nelle zone colpite e accelerare i lavori di manutenzione e di sicurezza. E ribadiamo il nostro impegno: la Regione vuole adottare un cambio di passo molto deciso nella gestione del territorio. Vogliamo fare meglio, ma chiediamo che lo faccia anche il Governo".

Capitolo interventi: già completato quello di risagomatura dello Zena a Botteghino di Zocca (200.000 euro), con la rimozione di legname e detriti dal rio Laurenzano, mentre sta per concludersi il lavoro da un milione e 250.000 euro per assicurare il ripristino dell’officiosità idraulica del torrente a Pianoro e a San Lazzaro. In corso, invece, altre due azioni: la prima – da un milione e 80.000 euro – vede lo svolgimento di lavori sullo Zena nei comuni di Pianoro e Loiano; la seconda consiste nel ripristino dell’officiosità idraulica nel territorio di San Lazzaro (un milione e 450.000 euro). Infine, ancora in corso l’intervento di progettazione per l’ottimizzazione della funzionalità idraulica ed ecologica dello stesso Zena nei comuni di San Lazzaro, Pianoro, Loiano e Monterenzio (un milione e 50.000 euro).