
L’attentato del 2 agosto 1980
"Una verità storica e giudiziaria che si afferma con forza: quella strage, il più grave attentato terroristico della nostra Repubblica, fu un atto fascista ed eversivo, pensato per destabilizzare la democrazia italiana". A dirlo è il presidente regionale Michele de Pascale, commentando la condanna definitiva all’ergastolo per Paolo Bellini, la Primula Nera reggiana ed ex militante di Avanguardia Nazionale, esecutore materiale della strage della bomba alla stazione. Un risultato storico, raggiunto dopo 45 anni, che condanna anche a sei anni l’ex capitano dei carabinieri Piergiorgio Segatel per depistaggio e a quattro anni Domenico Catracchia, amministratore di alcuni condomini di via Gradoli a Roma, per false informazioni al pm. La Procura ha già emesso per loro gli ordini di carcerazione: Segatel, infatti, si trova già da ieri in carcere dopo essersi presentato nel penitenziario di San Gimignano (Siena) ed è stato arrestato. Non andrà in carcere, invece, Catracchia, perché la sua pena non supera i quattro anni.
"Il grazie più profondo va a Paolo Bolognesi, che lascia dopo 29 anni la presidenza dell’Associazione dei familiari delle vittime, alla magistratura, alle forze dell’ordine, agli avvocati, ai ricercatori, ai giornalisti e a ogni cittadino che non ha mai smesso di chiedere giustizia – afferma de Pascale –. Quella verità è scritta nero su bianco. Chi continua a negare, giustificare o minimizzare quella matrice criminale e fascista, si pone fuori dalla storia e contro la Repubblica". Il pensiero va a Paolo Lambertini: a lui "i migliori auguri di buon lavoro: nel segno della continuità, della memoria – conclude il presidente – e dell’impegno civile".