
Marta Evangelisti, capogruppo FdI e l’assessore regionale alla Salute, Massimo Fabi
Saranno 1,6 miliardi di euro i fondi per la gestione della sanità del Bolognese che arriveranno durante l’anno in corso.
La giunta regionale ha approvato le linee di programmazione per il sistema sanitario emiliano-romagnolo che sono state presentate, ieri mattina, nel corso della Conferenza territoriale socio-sanitaria dall’assessore alla Salute, Massimo Fabi.
Quindi per gli ospedali di Bologna e provincia i fondi saranno così ripartiti: all’Ausl bolognese sono stati destinati 1,525 miliardi di euro; al Sant’Orsola vanno 120 milioni; per il Rizzoli i fondi riservati sono 22 milioni, mentre per l’Ausl di Imola sono previsti 232 milioni di euro.
"Il 2025 si prospetta un anno particolarmente complesso per la sanità, come attesta il parere della Conferenza delle Regioni sul Documento di Finanza Pubblica – sottolinea l’assessore Fabi –. Nonostante un aumento del finanziamento statale dell’1,8 per cento, la spesa sanitaria è prevista in crescita, con una stima di un più 3,6 per cento e senza un maggiore impegno del Governo le Regioni non possono farcela da sole". L’aumento stimato, viene specificato, è dovuto a diversi fattori: i rinnovi contrattuali del personale sanitario, incremento della spesa farmaceutica ospedaliera necessaria a garantire gli attuali livelli di assistenza, presa in carico dei pazienti e l’acquisto di farmaci innovativi e salvavita, aumento costi energetici e inflattivi. E ancora, elenca sempre l’assessore Fabi, i maggiori costi per i medicinali rimborsati dal servizio sanitario nazionale ed erogati attraverso le farmacie.
Mentre per quanto riguarda il settore costi per i Cau (i Centri assistenza urgenza) del Bolognese, lo scorso anno, sono stati spesi oltre 9 milioni e 200 mila euro: 385 mila euro sono relativi ai costi di attivazione dei vari Cau che, nel 2024, sono stati sei e 8,8 milioni è quanto sono costati per il loro funzionamento, quindi personale sanitario e costi vari. La spesa dei Cau è stata fornita dalla Regione e firmata dal direttore amministrativo Lorenzo Broccoli, in seguito alla richiesta inoltrata dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Marta Evangelisti. "Quasi 9 milioni di euro nel 2024 per il funzionamento dei Cau bolognesi e ora assistiamo al depotenziato di notte. È inaccettabile. Nel caso del Cau del Navile la stessa direttrice Ilaria Camplone ha ammesso che dalle 20 alle 8 il cittadino troverà solo un medico e non più l’equipe medico-infermieristica. Si nasconde questa realtà dietro alla parola ‘rimodulazione’, ma la verità è che si tratta di un taglio netto all’assistenza notturna. Surreale – continua Evangelisti – che venga addirittura consigliato ai pazienti di telefonare prima di presentarsi. E se trova la linea occupata, aspetta prima di presentarsi? Questo non è un servizio degno dell’Emilia-Romagna, soprattutto a fronte degli ingenti costi di funzionamento pagati dai cittadini per l’attivazione e funzionamento dei Cau che, ricordiamoci, dovevano alleggerire il carico dei Pronto soccorso".
Evangelisti riflette anche sull’assegnazione dei fondi sanitari presentata da Fabi: "Il rischio concreto è che, ancora una volta, si scarichi sulle spalle degli operatori sanitari, dei territori più fragili e dei cittadini il prezzo di una gestione ormai al collasso e che l’assessore sembra sottovalutare. Il problema della Regione non sono più le risorse, ma come e dove vengono spese".