"Decisione da rivedere Così si discriminano le diverse realtà"

Il Comune di Bologna vuol lasciare invariata la Tari. Ma le agevolazioni, al contrario degli anni scorsi, vengono meno.

"Esatto. E questa non è stata una buona sorpresa – spiega Lanfranco Massari, di Confcooperative – soprattutto se pensiamo che, dopo gli anni segnati dalla pandemia, le imprese continuano a soffrire. Forse anche di più se riflettiamo sugli ostacoli della crisi energetica. Anche per questo abbiamo chiesto di applicare delle riduzioni, per aiutare quelle realtà che in passato cercavano di resistere alla pandemia, ma che oggi lottano contro i rincari. Per ora, non c’è stato alcun riscontro"

Cosa vi aspettavate?

"Sicuramente qualcosa di più. Capisco che in un momento complicato come questo, mantenere le tariffe invariate sia già di per sé una buona cosa, ma è chiaro che non possa bastare. Almeno non in questo periodo".

Case di quartiere e gattili, però, avranno delle esenzioni.

"Se non fosse una situazione così drammatica, scapperebbe un sorriso. Perché non meritano lo stesso trattamento anche le attività che operano per le persone, per la città e che garantiscono dei servizi di qualità ai bolognesi? Così si tolgono, concretamente, degli aiuti che in un momento come quello attuale servono. Non solo".

Cos’altro?

"In una logica di sussidiarietà, ci piacerebbe che anche le altre realtà chiamate a svolgere le stesse attività delle case di quartiere come le cooperative sociali, imprese sociali, enti non lucrativi, avessero lo stesso trattamento di esenzione. Altrimenti si parla di sussidiarietà a vuoto".

g. d. c.

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