Bologna, degrado in via Boldrini: "Desolata e pericolosa: aiutateci"

L’appello di residenti e lavoratori, vittime di molestie, furti e minacce. "Hanno svaligiato la mia gioielleria entrando dal cinema chiuso"

Bologna, 20 settembre 2022 - Cittadini sul piede di guerra in via Boldrini, per lo stato di degrado in cui riversano le strade ormai noto da anni. A due passi dalla stazione, proprio lì dove iniziano i portici per chi arriva a Bologna in treno comincia "la terra di nessuno", come la chiamano i residenti. "La situazione è sempre la stessa, tutti i giorni – spiega Roberto Francia –. Gente che dorme per strada o che piazza dei materassi sotto al nostro portone. Cocci di bottiglie ovunque, escrementi, urina e vomito". Ma non solo, il degrado urbano, infatti, non è l’unico problema: "I casi di aggressioni e molestie, qui, sono all’ordine del giorno – aggiunge –. Poco tempo fa sono stato aggredito alle cinque del mattino dopo aver accompagnato mio figlio alla stazione dei pullman qui vicino. Su via Indipendenza un balordo mi ha colpito alle spalle mandandomi in ospedale, ho chiamato la polizia, ma c’è stata poca prontezza".

Bologna, degrado via Boldrini
Bologna, degrado via Boldrini

Oltre alle aggressioni preoccupano gli episodi di furti e rapine nella zona tra via Boldrini, via Galliera, Indipendenza fino ai Giardini Fava. Come testimonia Stefania Ruggieri, titolare della gioielleria Ororo: "Sono entrati senza alcun problema nella mia gioielleria facendo buchi attraverso le pareti del cinema Capitol e svuotandomi il negozio. Da quando la struttura è stata chiusa, infatti, questa zona è stata abbandonata a se stessa".

Oxana Kordonska lavora in un bar in via Galliera e racconta come alcuni nomadi siano particolarmente aggressivi con i clienti: "Ricordo una donna che, davanti ai clienti seduti, si alzò la gonna mettendosi a fare pipì in mezzo alla strada sotto al portico – spiega Oxana –. Spesso provo a chiedere di andare via o di non aggirarsi tra i tavolini ma loro mi urlano contro… Sono molto molesti. Ogni mattina trovo, davanti alla saracinesca, lo schifo che lasciano durante la notte e puntualmente mi tocca pulire". Oxana, inoltre, nel weekend è costretta a chiudere il locale alle undici e trenta del mattino: "Non posso stare aperta oltre quell’orario perché ho paura di rimanere qui da sola, la zona è troppo desolata. Nel bar ho sempre pronto un bastone per difendermi in caso di emergenza, ma anche per tutelare i turisti. Non si può continuare così, i portici sono patrimonio dell’Unesco e la situazione è questa? Per chi arriva dalla stazione il primo impatto è osceno: gente che spaccia, immondizia e drogati e alcolizzati". I cittadini, in coro, ora chiedono di favorire la riapertura delle attività e di aumentare i presidi fissi e mobili di forze dell’ordine.

Un’altra residente della zona, Maria Calderoni, sottolinea, invece, come il disagio sia stato segnalato più volte attraverso degli "esposti a entrambe le amministrazioni senza mai ricevere alcuna risposta". Poi aggiunge: "Qualche mese fa c’erano dei soggetti seduti davanti al mio portone. Quando ho chiesto di spostarsi mi hanno detto di essere appena usciti dal carcere e che non gli sarebbe costato nulla farmi un buco nella pancia…".

A strigliare il Comune affinché risolva questa situazione ci prova anche Francesco Sassone, capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo d’Accursio: "L’amministrazione Lepore a quanto pare non ha né la capacità né la volontà di risolvere i problemi. I cittadini si sono rivolti alle istituzioni e queste non hanno risposto. Serve un’implementazione della videosorveglianza e dei presidi fissi e dinamici. Si smetta di spostare i problemi da una parte all’altra, si pensi, piuttosto, a risolverli definitivamente".

 

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