Dopo un’apprezzata partecipazione al Salone del libro di Torino, ci sarebbero almeno tre realtà imprenditoriali interessate al Centro editoriale dehoniano e che potrebbero fare offerte all’asta fissata per il 15 giugno prossimo. Si tratta di Pasquale Romagno, imprenditore (e consigliere comunale) della Valsamoggia; la Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII che si è fatta promotrice di questo progetto per rilanciare tutte le attività del Ced, la storica realtà dell’editoria cattolica; Effatà, casa editrice religiosa di Torino.
Ieri al tavolo in città metropolitana con Cgil, Cisl, Uil e Aser (Associazione stampa Emilia-Romagna), si sono fatti alcuni distinguo in base al ‘piano’ delle tre realtà che parteciperanno all’asta del 15 giugno. "Le due attività imprenditoriali bolognesi hanno interesse a prendere sia Edb (cioè le edizioni dehoniane di stampo religioso) sia Marietti 1820 (che si occupa di filosofia, cultura e saggistica), mentre la realtà di Torino vorrebbe acquisire solo il ramo religioso. Tutte e tre gli imprenditori, però, manterrebbero la sede legale a Bologna", spiega Teresa Ruffo, sindacalista della Cgil. Resta, poi, da capire il destino dei lavoratori (oggi 19 sui 25 originari).
"Il percorso per aiutare il Ced a ripartire sta entrando in una fase cruciale", ha detto il capo di gabinetto metropolitano e delegato del sindaco al Lavoro, Sergio Lo Giudice. "Adesso – ha proseguito – contiamo che gli incontri previsti per definire accordi preliminari tra le organizzazioni sindacali e le aziende interessate abbiano buon esito. Confidiamo che vengano salvaguardati i livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività dell’azienda". Il curatore fallimentare ha detto di aver condiviso con i sindacati il percorso che renderà possibile l’acquisto il 15 giugno dell’azienda del Centro Editoriale Dehoniano.
ros. carb.
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