Bologna dehors, smontarli? L’idea divide i locali

Le associazioni preoccupate dalla proposta del candidato Lepore: "Sono un valore aggiunto". L’Ascom apre. "Idea ragionevole"

Dehors e tavolini all'aperto a Bologna

Dehors e tavolini all'aperto a Bologna

Bologna, 17 settembre 2021 - Smontare al più presto i dehors allestiti in città dopo l’emergenza Covid. È la proposta che il candidato sindaco del centrosinistra, Matteo Lepore, ha avanzato dopo aver incontrato le associazioni e i comitati dei residenti nel centro storico, auspicando quanto prima un ritorno alla normalità. "Usciremo dalla pandemia riorganizzando il loro modo di stare sul suolo pubblico e lo faremo insieme", ha dichiarato ieri Lepore durante la presentazione del programma della coalizione. Ma a contestare le dichiarazioni del candidato sindaco riferite dai comitati dei residenti nel centro storico sono le associazioni di categoria: "I dehors sono un elemento fondamentale per i commercianti – ha replicato Loreno Rossi, direttore di Confesercenti Bologna –. Rappresentano un valore aggiunto, anche dal punto di vista del presidio e controllo del territorio. Incontreremo Lepore nei prossimi giorni e dovrà chiarire anche a noi il suo pensiero. I dehors sono stati una concessione importante per le attività che rischiavano di chiudere. Ci si aspetterebbe almeno un po’ di comprensione da parte dei residenti".

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A insorgere , contro la proposta, anche Confartigianato e Cna: "In questi due anni abbiamo stimolato i nostri operatori al rispetto di normative e protocolli, ma le nostre attività devono sopravvivere – ha affermato Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Bologna –. L’installazione dei dehors è stata certamente un aiuto importante per le attività economiche. Nello stesso tempo ha aiutato la città a recuperare quella socialità che il Covid aveva azzerato. Oggi stiamo respirando un’aria nuova, le città hanno bisogno di vivacità, devono essere vissute, quindi occorre che le decisioni siano prese con saggezza per intervenire sulle situazioni di maggior disagio, ma anche per consentire agli operatori di lavorare con soddisfazione ed entusiasmo per il bene della loro attività e della qualità della vita nel centro storico".

Alle parole di Renzi si aggiungono quelle di Claudio Pazzaglia, direttore di Cna Bologna: " Il tema dei dehors è stato un esempio virtuoso di collaborazione tra le imprese e il Comune. La fase di emergenza sanitaria è stata prorogata al 31 dicembre, quando sarà finita se ne potrà parlare, ma se è ancora permesso è giusto fare un uso congruo dei dehors, stigmatizzando gli eventi di abusivisimo". La proposta di eliminare i dehor aperti "è un’idea che ha senso e può essere messa in atto contestualmente nel momento in cui si tornerà alla vera normalità pre-Covid – secondo la Fipe di Confcommercio Ascom –. Normalità che ci auguriamo arrivi il prima possibile, visto che siamo ormai in vista dell’autunno e mangiare all’aperto sarà sempre meno indicato". La possibilità di eliminare dunque i dehor straordinari è una proposta che ha trovato il consenso della Fipe. Soltanto, però, nel momento in cui verranno meno anche tutte le limitazioni per l’utilizzo degli spazi al chiuso: "Quando il Comune ha deciso di allargare i dehors sapevamo che si trattava di una situazione temporanea limitata alla pandemia – spiega la Fipe –. Per questo comprendiamo che al termine dell’emergenza si potrà decidere di smontarli e ci auguriamo che, come dice il candidato sindaco Matteo Lepore, questo avvenga il prima possibile perché significherebbe che il Covid sarebbe ormai alle spalle".  

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