FRANCESCO MORONI
Cronaca

Del Pozzo: "Comunale, Riva è la figura giusta"

L’assessore alla Cultura fa il punto sui tanti sospesi, dai Musei al Nouveau fino ai tempi del cantiere: "Speriamo che i Bentivoglio ci aiutino"

L’assessore Daniele Del Pozzo

L’assessore Daniele Del Pozzo

Del Pozzo, il programma di ‘Bologna Estate’ conta quasi 400 eventi: dal teatro ai concerti all’aperto. Nel cartellone c’è di tutto, non rischia quindi di essere solo ‘un contenitore’, piuttosto che dare una direzione politica alla cultura?

"Vogliamo dare una direzione, ma per capire dove andiamo, occorre sapere dove siamo. Un conto è dare una direzione, un altro è selezionare cose: è interessante che Bologna Estate esprima tutta la ricchezza della città". Daniele Del Pozzo racconta di come non si aspettasse, né "avesse cercato", l’incarico di assessore alla Cultura che occupa da gennaio. Al Salotto di Patrizia Finucci Gallo, trasferito per l’occasione a Palazzo Boncompagni grazie a Paola Pizzighini Benelli, Del Pozzo parla però della voglia di "esplorare una dimensione più ampia", dopo una vita da direttore artistico. E dipinge "un modello mai tradito" dall’amministrazione: "Quello dell’idea di una cultura come bene pubblico sostenuto da denaro pubblico – sottolinea –. Gli investimenti sono stati gli stessi degli anni precedenti, nonostante ’tegole’ come il discorso Garisenda o le alluvioni e i mancati fondi da parte del Governo".

Il momento è delicato: da giugno Eva Degl’Innocenti lascia la direzione del Settore Musei Civici. Chi verrà dopo di lei?

"La sua uscita di scena mi fa molto dispiacere, ma ci dona un’eredità importante: il Piano strategico per i musei. Stiamo ragionando per capire come trovare dentro l’assessorato figure e risorse per portare avanti quello che è stato impostato dal Piano. È uno strumento che offre una visione, proiettata su 5 anni, e ha lo scopo di capire come rendere organici le collezioni comunali e i musei civici per far sì che, sommati, abbiano ancora più rilevanza. Questa è una occasione, in fin dei conti".

C’è già qualche nome in ballo? Avrà fatto degli incontri...

"È un percorso ancora in itinere. Serve trovare una soluzione, ma ricordiamoci che non parliamo di figure tecniche rimpiazzabili in un mese. Significherebbe squalificarne il ruolo e il lavoro".

Capitolo Teatro Comunale, in città è arrivata la nuova sovrintendente Elisabetta Riva.

"Un cambio di passo sostanziale. È una donna e questo non è un valore in sé, ma contribuisce a rompere quel soffitto di cristallo che vede solo uomini, per di più di una certa età, in posizioni apicali: una donna per imporsi professionalmente in ambito culturale deve valere il doppio. Lei avrà un ruolo manageriale, quindi si ragionerà su un affiancamento artistico, e dovrà farsi carico di questioni cocenti".

Quali?

"Il Comunale sta vivendo una profonda ristrutturazione, sono entrato personalmente nel cantiere: sono stati rifatti completamente gli impianti di riscaldamento, idraulico ed elettrico. Poi c’è l’accessibilità, si parla anche di ascensori. In più i lavori stanno accelerando per la scadenza del Pnrr e Riva dovrà pensare anche al trasloco futuro. Lei ha vissuto un contesto molto provante dirigendo il teatro di Buenos Aires e ha grandi attestati di stima: è la figura giusta per affrontare queste sfide".

Tempi per i cantieri?

"Ricordo che il Comunale sorge sopra le rovine di Palazzo Bentivoglio: andando a fondo con la scavatrice escono fuori reperti preziosissimi e questo potenzialmente può rallentare i lavori. Per il momento siamo nei tempi, quindi chiediamo aiuto ai Bentivoglio (ride, ndr)".

E il Nouveau in Fiera? Federalberghi ad esempio ha rivendicato la mancanza di spazi per il turismo congressuale...

"Una richiesta legittima, che rientra nella complessità di una città. Così come è complessa la vicenda giudiziaria del Museo Morandi, ad esempio, o quella del Comunale stesso. Aggiustare spesso il tiro è fisiologico e la capacità di adattamento è segnale di grande intelligenza".

Una provocazione: Bologna non ha fatto molto per Piera Degli Esposti e Gianni Cavina dopo la loro scomparsa negli ultimi anni. Così non rischia di scordarsi di alcuni suoi figli?

"Ne dico un’altra: quando mi sono insediato ho proposto subito l’intitolazione di una strada a Tina Anselmi. Incredibile, mi sono detto, non ne abbiamo una. Questo per dire che ci sono meccanismi amministrativi che comportano apparizioni o sparizioni, ma io vedo il bicchiere mezzo pieno: non soffermiamoci sulla mancanza, ma vediamo l’abbondanza, perché abbiamo così tanta ricchezza e così tante cose da fare ancora".

Non da ultimo, la direzione di Ert: chi dopo Valter Malosti?

"C’è un bando pubblico aperto per raccogliere candidature: ne sono arrivate 54 e attualmente sono in corso di istruttoria. L’idea è che si arrivi entro la fine di giugno a una nomina".