Demm, buste paga leggere Tolti gli anticipi della Cassa

L’azienda si è ripresa, in un’unica tranche, le quote spettanti all’Inps. La consigliera Evangelisti: "Intollerabile, approfondiremo la vicenda"

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Un stipendio molto leggero, anzi in alcuni casi con un saldo negativo. E’ la brutta sorpresa che i lavoratori della Demm si sono trovati nella busta paga di settembre. Il motivo è semplice, nei mesi scorsi tra gli strumenti utilizzati per ristrutturare lo storico impianto di Alto Reno Terme, l’azienda ha fatto ricorso anche alla cassa integrazione straordinaria per Covid e, accogliendo una richiesta dei sindacati, ha mensilmente anticipato la quota di stipendio spettante all’Inps. Concluse le settimane concesse da questo ammortizzatore sociale, la Demm non ha atteso che i fondi arrivassero dall’Inps per compensare quanto anticipato, ma è intervenuta direttamente nelle buste paghe, decurtando l’intera cifra anticipata. Qualcuno si è anche ritrovato con il saldo negativo, il che significa che anche il prossimo mese si troverà con una decurtazione se vi saranno altri ritardi, o se la Demm non deciderà di aspettare o di frazionare la cifra anticipata.

Giovedì scorso, intanto, le rappresentanze sindacali hanno incontrato i vertici dell’azienda e venerdì, durante l’assemblea sindacale, hanno parlato anche del futuro. Il 31 dicembre decade il blocco dei licenziamenti e a quella data i dipendenti vorrebbero arrivare avendo già in mano un accordo per una nuova cassa integrazione.

"Assieme all’onorevole Galeazzo Bignami auspichiamo – spiega la consigliera della città metropolitana Marta Evangelisti – che la possibilità di licenziare non venga utilizzata come arma per domandare ulteriori sacrifici. Per questo approfondiremo la situazione in seno alle istituzioni e, in via precauzionale, affermiamo sin da ora che, ove ritenuto necessario, attenzioneremo il ministero dello Sviluppo Economico con le procedure più opportune, non intendendo più tollerare questa situazione disdicevole per gli Enti che hanno favorito e aiutato anche economicamente la proprietà nell’accordo di cessione e per i lavoratori costretti a continui sacrifici".

Massimo Selleri

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