Di Benedetto, il leghista ’infiltrato’ "Ma resto contrario a questa svolta"

Il consigliere all’evento: "Sono convinto che la burocrazia sia da snellire"

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"Sono presente per dare sicuramente una testimonianza istituzionale, e poi non voglio assolutamente che passi quel messaggio, che non si riconosce che questi bambini fanno parte della comunità di Bologna, perché ne fanno parte. Bisogna inoltre evitare strumentalizzazioni politiche. Se ho cambiato idea sullo Ius Soli? No, resto contrario, rimane uno spot ideologico". Non è passata inosservata, ieri al Teatro delle Celebrazioni, la presenza di Matteo Di Benedetto, consigliere comunale leghista a Palazzo d’Accursio. Di Benedetto, non nuovo a incursioni in manifestazioni per dare un apporto bipartisan (come quelle per la pace in Ucraina), era seduto non lontano da Lepore.

"Lo Ius Sanguinis che c’è ora in Italia è già abbastanza temperato, e io la penso come buon parte del Pd e anche la Chiesa ha posizioni diverse – spiega –. Il problema, semmai, è quello delle pratiche burocratiche, che vanno sicuramente snellite. Ma per porre rimedio a queste situazioni, insostenibili per le attese e i costi, non credo sia necessario modificare la legge sulla cittadinanza, piuttosto si alleggerisca la burocrazia". Di Benedetto ha anche chiesto un’udienza conoscitiva. "Ex extracomunitari e comunitari che potevano votare alle ultime Comunali hanno avuto parecchi problemi , sono queste le pastoie che dobbiamo combattere".

pa. ros.

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