Diabolik, Bologna da film. A 'Clerville' tutti pazzi per Marinelli. Foto e video

Via Marconi blindata per il secondo giorno di riprese, curiosi entusiasti. Lo stuntman: "Siamo una grande squadra"

Luca Marinelli nei panni di Diabolik (FotoSchicchi)

Luca Marinelli nei panni di Diabolik (FotoSchicchi)

Bologna, 9 ottobre 2019 - Le luci della notte, miste a quelle da set cinematografico, regalano un’atmosfera magica e misteriosa. La Jaguar nera (video) del ladro più celebre di sempre troneggia per la strada, in mezzo ad altrettante macchine d’epoca. Via Marconi è chiusa al traffico, blindata, presidiata. Tutti questi elementi messi insieme scatenano l'entusiasmo della folla. Tutti sono pronti, questa sera, come ieri, per assistere alle riprese di Diabolik (foto) dei Manetti Bros. Chi per la passione per il celebre personaggio dalla tuta nera, chi per curiosità e chi, a essere sinceri, per poter vedere, anche solo per un secondo il bel Luca Marinelli, reduce da un grande trionfo con il film Martin Eden.

Migration

E' lui, infatti, insieme a Miriam LeoneValerio Mastandrea, il protagonista indiscusso di queste riprese cinematografiche che animeranno varie zone di Bologna per un po’. Questa sera la lunga via del centro cittadino è stata chiusa per poter girare appassionanti riprese di inseguimenti in quella che dovrebbe essere, in realtà, una delle tante strade di Clerville, patria di Diabolik. C’è un altro protagonista presente sul set dei Manetti che racconta: “La prima cosa che ho imparato è che, se vuoi fare questo lavoro, devi rischiare tu per primo, se non corri dei rischi, se non ti fai male almeno una volta hai fatto solo la parte dell’impiegato”. Parole di Alessandro Borgese, stuntman, stunt-coordinator e regista di seconda unità per scene d’azione.

Borgese il lavoro ce l’ha nel Dna perché figlio d’arte. Il padre, infatti, Salvatore Borgese, meglio noto come Sal, è stato stuntman, attore, caratteristica in oltre ottanta pellicole, italiane e internazionali. Erano gli anni d’oro del grande schermo e Sal Borgese, che ha lavorato con Bud Spencer e in film del calibro del Padrino, ha sempre portato con sé un piccolo Alessandro sui set cinematografici. Alessandro Borgese, allora, ha iniziato da bambino a prendere confidenza con il set cinematografico. Era il '74, Da lì in poi sono seguite tantissime collaborazioni, prima come controfigura, poi come coordinatore di stuntman e come regista di seconda unità. “Mio padre non ha mai voluto che seguissi le sue orme, me lo diceva e ripeteva sempre, preferiva che io studiassi e facessi una carriera diversa, ma io sono andato avanti per la mia strada e quando Sal lo capì iniziò a instradarmi”.   

Ciak, si gira: via Marconi chiusa: come cambia la viabilità, le deviazioni dei bus

A una lunga preparazione fisica, sempre su consiglio del padre, è seguita una grande preparazione cinematografica: “Bisogna conoscere le macchine da presa, le tempistiche cinematografiche e tutto il corollario, devi mostrarti preparato anche ai registi con cui collabori, devono fidarsi di te”, spiega. Quest’ultimo, infatti, ha imparato a prediligere le tecniche ‘old school’ con poco uso del computer. “Con i Manetti, insieme ai quali stiamo lavorando per Diabolik con macchine da presa a terra o in movimento, collaboro dal ’99, siamo un grande team e squadra che vince non si cambia”. Per loro, infatti, ha seguito anche l’Ispettore Coliandro, tra le tante collaborazioni, e oggi sta seguendo come stunt coordinator e regista di seconda unità per scene d’azione il set bolognese di Diabolik.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro