MARIATERESA MASTROMARINO
Cronaca

Dialogo tra religioni e culture: "La Casa sarà a Villa delle Rose"

In autunno via ai lavori per il progetto di Comune, Unibo, Chiesa e delle Comunità Ebraica e Islamica

Dialogo tra religioni e culture: "La Casa sarà a Villa delle Rose"

Da sinistra, il rettore Molari, il sindaco Lepore, la delegata del Comune Monticelli, il presidente della Comunità ebraica De Paz, il presidente dell’Unione comunità islamiche d’Italia Lafram e il cardinale Matteo Zuppi

Un luogo di incontro, scambio e confronto. Inclusivo, che accoglie visioni, tradizioni e culti differenti. Una casa, una vera e propria casa. Dove ognuno può essere chi vuole e soprattutto può essere chi è veramente.

Prende vita, dopo la firma del protocollo del 2021 con la giunta Merola, la Casa dell’incontro e del dialogo tra religioni e culture. La sede sarà Villa delle Rose, lungo la scalinata di via Saragozza, spazio del Comune gestito dai Musei Civici. La cornice manterrà la sua attitudine culturale, visto che, nella Casa, si svolgeranno attività ed eventi interreligiosi, grazie al progetto del Comune e dell’Alma Mater, della Chiesa e delle Comunità Ebraica e Islamica. Ma la Casa è aperta a tutte le comunità religiose in città.

Un percorso, insomma, che insiste sull’importanza del dialogo e del confronto, elementi grazie a cui "tanti luoghi hanno preso vita in città – inizia il sindaco Matteo Lepore –. Il progetto mette le persone al centro. Non daremo un servizio pubblico, ma ci prenderemo cura gli uni degli altri". Un filone di pace e tolleranza che affronta l’attuale contesto segnato da guerre e conflitti geopolitici internazionali. "Se riusciremo a coltivare la pace, la non violenza e il dibattito – continua Lepore –, avremo fatto qualcosa di importante. Vogliamo dimostrare che è possibile costruire qualcosa insieme".

La Villa delle Rose ospiterà "lo spazio del silenzio, una sala di lettura e un centro di documentazioni – spiega il sindaco –. Da qui partiranno le varie iniziative culturali che ci saranno in città". I lavori di arredamento degli spazi gestiti dal MAMbo inizieranno in autunno, per poi inaugurare la casa, finanziata con contributi pubblici e privati, all’inizio del 2025. "I partner che hanno presentato il progetto contribuiranno a livello di competenze ed economicamente – conclude Lepore –, a partire dal Comune che inserirà nella programmazione culturale queste iniziative. Più risorse avremo per le iniziative, più potremo investire sul dialogo e sulla non violenza come metodo di confronto". Anche perché , come sottolinea il cardinale Matteo Zuppi, "il dialogo non fa perdere la propria identità, anzi la rafforza. Ci dà la capacità di essere noi stessi – spiega il cardinale –. Questa è una casa includente: un luogo del pensarsi insieme. Dobbiamo imparare a stare insieme come fratelli, combattendo i semi di antisemitismo e islamofobia".

Centrale per il progetto è Rita Monticelli, consigliera delegata per i Diritti umani e il Dialogo interreligioso e interculturale. "Il lavoro mette insieme tante caratteristiche che riguardano la comunità, ma ci sarà anche un tavolo interreligioso – spiega Monticelli –. Sarà una sede di un percorso culturale, artistico e spirituale, che unisce al di là delle differenze. Un percorso democratico, che coglie la necessità di conoscenza reciproca, in una città anti razzista e interculturale. Un passo per costruire sinergie e reciproca accoglienza". l’Unibo ha dovuto affrontare nei mesi scorsi le contestazioni pro Palestina. "Con dialogo e pazienza abbiamo gestito tutto in maniera dignitosa – afferma il rettore Giovanni Molari –. L’Università tramite la cultura può rafforzare il dialogo, è un luogo di scienza che ci porta a una maggior conoscenza del dialogo".