Diciottenne rientra da Malta con il Covid

In isolamento gli amici che erano in vacanza con lei. E sui 15 nuovi positivi annunciati ieri, sette casi sono d’importazione.

Migration

di Donatella Barbetta

e Maurizio Marabini

Una ragazza appena diciottenne di Medicina – già zona rossa durante l’emergenza – si è sottoposta volontariamente al tampone Covid per scoprire se la sua vacanza a Malta portava con sè delle conseguenze. Esito positivo. La giovane è ora in quarantena, e come lei sono in isolamento volontario, in attesa di tampone, sette suoi amici coetanei, che sono tornati in Italia da Malta con un volo low cost atterrato a Bologna l’11 agosto, ovvero il giorno prima dell’entrata in vigore dell’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, che impone il tampone obbligatorio a chi rientra dai quattro Paesi a rischio: Spagna, Grecia, Croazia e, appunto, Malta. Da sottolineare che la ragazza, asintomatica, è stata consigliata dal medico curante a svolgere il tampone. Anche i contatti stretti della diciottenne sono in isolamento e saranno sottoposti agli esami specifici per il Coronavirus.

Focus sui tamponi. In aeroporto ieri si è tenuto un sopralluogo per individuare al più presto un’area dove effettuare i test ai viaggiatori in arrivo. "Per accelerare i tempi pensiamo di partire la prossima settimana con una sperimentazione, in cui metteremo a punto anche gli orari dell’attività. Il luogo scelto è vicino alla sede dell’Usmaf, l’Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera – spiega Paolo Pandolfi, direttore del Dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl – e ora bisogna sgomberare alcuni spazi. I prossimi giorni ci risentiremo con i responsabili dell’Usmaf, dell’area aeroportuale, con la Polaria e la Guardia di Finanza. L’altra ipotesi è la tensostruttura esterna: avrebbe meno problemi di sanificazione. Il piano è in avanzato stato di progettazione. Gli infermieri da assumere? Li prenderemo da una graduatoria, sono previsti contratti a tempo determinato di tre o sei mesi. Vedremo, il nostro committente è la Regione".

E sono già 2.700 i bolognesi che hanno prenotato il tampone – da effettuare entro 48 ore dal rientro – tramite il form online che l’Ausl ha messo a disposizione sul suo sito, le prenotazioni, alcune fatte anche dall’estero, arrivano fino a tutta la prossima settimana e anche oltre, a seconda delle date di rientro.

"Sotto Ferragosto siamo riusciti a mettere in piedi un sistema che funziona – osserva Pandolfi – e di cui abbiamo già raddoppiato le linee di produzione, e siamo pronti a triplicarle, al punto che lunedì e martedì ci sono ancora 50 posti liberi. Ieri abbiamo fatto un centinaio di tamponi, ma a regime arriveremo a 528 tamponi al giorno. Nel fine settimana l’attività sarà di sei ore, ma lunedì saremo aperti dalle 8,30 alle 18, martedì e mercoledì dalle 8 alle 18 e giovedì dalle 8 alle 19. Per ora siamo in via Boldrini, poi inizierà la sperimentazione in aeroporto e, inoltre, stiamo cercando di aprire un altro punto anche in un Comune della cintura bolognese. Per l’autostazione, il progetto non è ancora completato, intanto le famiglie che attendono le badanti possono prenotare il test sul sito". In questo periodo di picco di rientri, un aiuto potrà arrivare anche dalla Medicina del lavoro dell’Ausl, del Sant’Orsola e del Rizzoli. "Gli operatori sanitari che tornano da un viaggio, possono scegliere di prenotare il tampone o sul nostro sito – precisa il direttore della Sanità pubblica – oppure, da lunedì, direttamente con la loro Medicina del lavoro". Alcune famiglie si sono chieste se anche i bambini dovranno essere sottoposti al test. "Sì – risponde Pandolfi – la tecnica è la stessa. Ci si rivolge ai pediatri solo se sono molto piccoli".

E nel bollettino della Regione di ieri, in provincia di Bologna, su 15 nuovi positivi, risultano sette casi di Covid d’importanzione: "Sono tutti in isolamento domiciliare – sottolinea Pandolfi – Quattro casi dalla Croazia, due ragazzi appartenenti a un focolaio noto e due sporadici, più una donna e un trentenne rientrati dall’Albania, e una donna proveniente dalla Toscana". Tre persone, diagnosticate dall’Ausl, sono state trasferite nelle aziende sanitarie di competenza in altre Regioni. Otto i sintomatici.

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