
Fa resistenza ai carabinieri e chiede il supporto dei parenti che intervengono: a morsi. Tutto è avvenuto a Molinella nel pomeriggio del 22 settembre e ha portato all’arresto di un 48enne tunisino che, con i familiari, aveva provato a bloccare una perquisizione domiciliare. Lo straniero, pregiudicato, è accusato del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali. L’attività nasce da una perquisizione delegata dalla Procura, interpellata dai militari in merito all’attività di spaccio di stupefacenti, risalente al mese di giugno.
L’uomo, rintracciato in un bar, è stato accompagnato alla sua abitazione per dar seguito alle operazioni. Una volta arrivati davanti al portone condominiale, il 48enne ha suonato al citofono e, dopo brevi frasi pronunciate in lingua araba, ha terminato con la parola "carabinieri", come per avvertire i parenti. Ha iniziato così a manifestare nervosismo, tanto che una volta aperto il portone del palazzo, ha cercato di non far entrare i militari all’interno dell’atrio con una forte resistenza, e una violenza fisica utile a ostacolare i militari a salire le scale per raggiungere il suo appartamento, per poi aggredirli fisicamente con pugni e schiaffi. Nella circostanza, l’uomo ha cercato di avvertire nuovamente la famiglia, esclamando: ‘distruggi il telefono’.
I militari, con non poche difficoltà, hanno raggiunto l’appartamento dove, ad attenderli, c’era il resto della famiglia: la moglie 48enne e le due figlie di 16 anni, le quali si sono subito opposte ai militari per impedirne l’accesso. La moglie li ha spintonati mentre le due 16enni, nel tentativo di raggiungere il padre, hanno aggredito i militari a morsi. L’uomo, rimasto nell’atrio, ha continuato ad urlare di distruggere il telefono, tanto che una delle due adolescenti è risalita in casa chiudendo la porta, poi abbattuta dai militari che sono riusciti nuovamente a entrare nell’appartamento e a iniziare la perquisizione. Durante le operazioni i carabinieri hanno rinvenuto due telefoni cellulari in uso all’uomo e 5 involucri di cocaina, del peso pari a 4.5 grammi, nonché materiale per il confezionamento e un bilancino. Uno dei carabinieri aggrediti è stato portato al pronto soccorso per le cure e ha riportato escoriazioni e lesioni da morso alle mani e alle braccia, giudicate guaribili in sette giorni. Al termine delle attività e dopo le formalità di rito, lo stupefacente è stato sequestrato, mentre l’uomo è stato arrestato dai carabinieri di Molinella, al comando del capitano Otello Scolastico. Dopo la direttissima il tunisino è stato sottoposto alla misura cautelare giornaliera dell’obbligo di presentazione presso un ufficio di polizia giudiziaria. Le tre donne, invece, sono state denunciate alle rispettive Procure e accusate del reato di resistenza.
Zoe Pederzini
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