
Dimezzata in Appello a tre anni e 6 mesi la condanna per Yassin ‘Yaya’ Labidi. Come tutta la sua famiglia,...
Dimezzata in Appello a tre anni e 6 mesi la condanna per Yassin ‘Yaya’ Labidi. Come tutta la sua famiglia, anche ‘Yaya’, diventato celebre perché destinatario della citofonata di Matteo Salvini al Pilastro "Scusi, lei spaccia?" (foto), era stato travolto, nel maggio del 2022, da una retata della Squadra mobile che aveva decapitato le famiglie ai vertici dello spaccio nel quartiere. Yaya, che all’epoca dei fatti era diciassettenne, era finito ai domiciliari: per gli inquirenti, avrebbe gestito lui, assieme all’amico Monir Samia, il lavoro dei pusher minorenni del quartiere (altri cinque ragazzini tra i 15 e i 17 anni finirono nell’inchiesta).
Il tribunale per i minorenni dispose nei confronti di tutti i ragazzini coinvolti, compreso quindi anche Yaya, difeso dall’avvocato Bruno Salernitano, una messa alla prova di 4 mesi. Malgrado la leggerezza e la breve durata del provvedimento, Yaya non aveva però completato il percorso. Motivo per cui la messa in prova era saltata e Yaya era finito a processo, imputato di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio. Il Tribunale dei minori pur assolvendo il ragazzo dall’associazione, lo aveva condannato a 6 anni. Adesso, in appello, la sentenza è stata dimezzata. "La corte – spiega l’avvocato Salernitano – ha riformato la sentenza, condannando il mio assistito a 3 anni e 6 mesi, questi ultimi già scontati all’inizio dell’inchiesta. Sono soddisfatto, perché Yaya ha intanto cambiato vita potrà accedere ai benefici penitenziari". L’avvocato ha annunciato che farà comunque ricorso anche in Cassazione.