Donata Lenzi, ex parlamentare dem, è stata eletta ieri sera presidente della Direzione Pd provinciale, come annunciato nei giorni scorsi e da unica candidata. L’elezione come previsto ha incontrato l’ostilità della minoranza dem, che in blocco ha votato contro: 43 i ‘no’ (41 di tutta la minoranza più 2 provenienti dalla maggioranza) contro i 64 ’sì’ che sono bastati a Lenzi per essere eletta. Un cumulo di voti minore, però, rispetto alle previsioni, visto che la maggioranza Pd in Direzione conterebbe su 83 voti in totale. Non ci sarebbe stata in ogni caso alcuna astensione, secondo il resoconto della Federazione, chi non ha votato era assente. Nei giorni scorsi la minoranza si era lamentata della proposta del nome di Lenzi da parte della segretaria Federica Mazzoni. "La presidenza della Direzione spetterebbe alla minoranza", aveva detto Dario Mantovani.
Durante la Direzione sono stati anche presentati dalla minoranza due ordini del giorno. Uno sulla guerra in Ucraina, con tutto il partito che ha detto sì alla linea dettata dal segretario nazionale Enrico Letta. Più in generale, queste le parole della segretaria provinciale. "Di fronte alla tragedia che sta colpendo l’Ucraina scegliamo di schierarci – ha detto Mazzoni annunciando la sua presenza oggi alla marcia di Firenze –. Il Pd ha preso una linea forte, una posizione né facile, né superficiale. Ora dobbiamo essere decisi nella mobilitazione di opinione pubblica che a livello internazionale sta chiedendo che il conflitto cessi". L’altro odg era sui progetti premiati con i fondi del Pnrr e già annunciati dal sindaco. Proprio il fatto di non aver potuto discuterne ha fatto arrabbiare le minoranze, che lo hanno ritirato. "Dispiace che non ci siano progetti sulla pianura – ha detto Giuseppe Paruolo –. L’annuncio prima della Direzione ha di fatto vanificando la possibilità di parlarne. Dal punto di vista del metodo mi pare un segnale che penalizza il partito".
Paolo Rosato
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