MARIATERESA MASTROMARINO
Cronaca

Disabile lasciato a terra all’aeroporto di Bologna: “Ho denunciato la compagnia”

Un 50enne di Ravenna e altre tre persone in sedia a rotelle non hanno potuto prendere il volo Ryanair per Trapani. “Elevatore in ritardo, il comandante ha deciso di partire senza di noi”

Antonio Stanghellini con la compagna Marilena Beltrami su un aereo

Antonio Stanghellini con la compagna Marilena Beltrami su un aereo

Bologna, 1 settembre 2023 – Quattro persone con disabilità e due accompagnatori sono stati lasciati a terra da un volo Ryanair, a causa di un ritardo nella disponibilità della piattaforma che consente alle persone a mobilità ridotta di salire a bordo dell’aereo. Una scena possibile solo nei film, che invece si è concretizzata il 19 giugno (ma solo ora se n’è avuta notizia) all’aeroporto Marconi di Bologna, proprio nella città più progressista d’Italia.

Al centro di questa disavventura si è trovato Antonio Stanghellini, cinquantenne di Ravenna in sedia a rotelle, che assieme alla compagna Marilena Beltrami sarebbe dovuto partire per una vacanza in direzione di Trapani, con un volo diretto in partenza alle 16.15. Biglietti alla mano e richiesta l’assistenza wchc (Wheel Chair Completely), la coppia si è recata in aeroporto in largo anticipo, per effettuare il check-in ed evitare qualsiasi tipo di disagio.

"Per volare ho bisogno di assistenza, che al momento della prenotazione dei biglietti aerei avevo richiesto – racconta Stanghellini –. Dopo avere effettuato il check-in e avere imbarcato i bagagli, gli addetti ci comunicano che sarebbe arrivata l’assistenza a prendersi cura di noi". Dopo un minimo di attesa, come promesso, l’addetto all’assistenza si presenta per accompagnare Antonio e Marilena nell’area di imbarco. E fin qui tutto bene. "Accompagnati dall’assistenza, ci dirigiamo al gate d’imbarco – continua –. Poi, dopo un’ora, siamo stati trasferiti in una saletta dedicata alle persone con disabilità e agli accompagnatori, dove i passeggeri aspettano l’arrivo della piattaforma elevatrice, che conduce fino alla porta d’ingresso dell’aereo".

Qui, qualcosa va storto, perché la promessa dell’assistenza aerea viene infranta. "Io e gli altri presenti attendavamo, chiedendo aggiornamenti sulle tempistiche all’assistenza – prosegue Stanghellini –. Ma poco dopo un addetto ci confessa, con palese difficoltà, che il comandante dell’aereo aveva deciso di partire senza di noi, a causa di un ritardo nell’arrivo dell’elevatore".

E così, con disinteresse, l’aereo ha preso il volo senza i sei passeggeri, "scaricando dal mezzo anche le nostre valigie – osserva Stanghellini –. Morale della favola, abbiamo perso sia l’aereo che la vacanza programmata, posticipando la partenza alla mattina successiva, alle 6". Dopo l’incredulità del momento e "mille polemiche, l’aeroporto ci ha portati con un taxi pagato da loro in un albergo e ha mandato un’altra auto a prenderci per l’imbarco seguente", evidenzia Stanghellini.

Ma da parte della compagnia aerea non c’è stato nessun gesto di ristoro o rimborso, nemmeno un semplice gesto di scuse. "Abbiamo sporto denuncia verso la compagnia aerea tramite un avvocato che ha analizzato la questione e nel giro di qualche mese dovremmo avere la risposta", precisa.

Lo spiacevole episodio fa riflettere sul rapporto tra le persone con disabilità e il tema del viaggio. "Viaggio da tutta la vita e voglio dire a tutti che è possibile farlo, non bisogna essere spaventati, perché ci sono degli aeroporti che sanno gestire completamente l’assistenza – conclude Stanghellini –. Mi sono sentito come un passeggero di serie b, e in una città come Bologna non può esserci questa disorganizzazione. C’è ancora tanto da fare e servono grandi passi in avanti per l’inclusione".