"Dobbiamo diventare umili Non saremo come prima"

Nella nuova nota pastorale l’arcivescovo Zuppi riflette anche sulla pandemia "Il virus ha cancellato tutti gli impegni, i ruoli consolidati, le abitudini"

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di Massimo Selleri

Non più un Padre a cui si chiede di "non indurci in tentazione"; ma, al suo posto, una esplicita richiesta: "Non abbandonarci nella tentazione". Dal prossimo 4 ottobre – festa di San Petronio e giorno in cui verrà beatificato Padre Marella – in tutta la diocesi verrà utilizzata la nuova versione del Padre Nostro contenuta nella terza edizione del Messale Romano.

Nella stessa preghiera viene aggiunta una congiunzione, per rafforzare l’azione del perdono con la nuova formula che diventa "rimetti i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai noi debitori".

Cambiamenti anche nella recita del Gloria: la formula "e pace in terra agli uomini di buona volontà" viene sostituita con "e pace in terra agli uomini amati dal Signore".

L’indicazione è stata inserita dal cardinale Matteo Zuppi nella nuova nota pastorale Ecco, il seminatore esce a seminare, che è stata resa pubblica nella giornata di ieri e che verrà presentata dallo stesso arcivescovo sabato 12 settembre, durante l’assemblea diocesana che si terrà sfruttando la tecnologia on line.

La figura di riferimento è il seminatore descritto nel Vangelo di Marco, un contadino che prova a portare la vita in ogni luogo, anche se non tutti gli spazi sono pronti ad accoglierla.

Un parallelo con il periodo molto complesso che il mondo sta vivendo a causa del Covid, con Zuppi che invita a cogliere nel dolore e nelle difficoltà generate dalla pandemia una occasione per il rinnovamento della vita personale e comunitaria, abbandonando alcuni atteggiamenti che si sono rivelati sterili: il giovanilismo esasperato, un culto esagerato della salute, il narcisismo, il vittimismo, il pessimismo e il mancato confronto con il limite.

Tutto questo va sostituito con l’umiltà, come si legge in un passaggio del documento. "Umiliati dobbiamo diventare umili. Il virus ha cancellato tutti gli impegni, i ruoli consolidati, le abitudini per cui potevamo cercare di fare come sempre e adesso non possiamo più dire che faremo come prima".

Durante l’anno pastorale una attenzione particolare sarà riservata ai defunti per la pandemia, molti quali sono stati sepolti senza l’ausilio dei conforti religiosi. Per questo motivo l’arcivescovo ha invitato le parrocchie a valorizzare tre appuntamenti: l’ottava dei defunti – che si celebra dal 2 all’8 novembre – la giornata del malato (11 febbraio 2021) e la giornata nazionale dei caduti per la pandemia (18 marzo 2021).

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