Dopo sei anni d’assenza, il ’Messia’ di Händel torna domani alla basilica di Santa Maria dei Servi nell’appuntamento fissato alle 20.30). Il celeberrimo oratorio ripercorre i vari episodi della vita terrena di Gesù di Nazareth, composto a Londra nel 1743 ed è rimasto ininterrottamente una pietra miliare nella cultura musicale inglese, fino a divenire un appuntamento d’obbligo nel periodo natalizio.
Ma in realtà è diventato da tempo una tradizione anche per il pubblico bolognese, strettamente legata al mercatino di Santa Lucia che tutti gli anni riempie di festa il lungo portico costeggiante la basilica di Strada Maggiore. Questa tradizione cittadina del ’Messia’, unica in Italia, cominciò nel lontano 1976, utilizzando una versione italiana del testo: diresse allora solisti, coro e orchestra Bruno Zagni, nativo di Molinella, bissando l’anno successivo; si succedettero poi nel tempo Giuseppe Zanaboni di Piacenza, l’inglese David Winton, la bolognese Alessandra Mazzanti, e per una volta soltanto padre Pellegrino Santucci, anima del Coro dei Servi per oltre mezzo secolo.
Dal 2002 è stato poi sempre il nuovo e attuale direttore Lorenzo Bizzarri a concertare la monumentale partitura nell’originale lingua inglese, fino al 2016. Dopo una pausa di 6 anni, riprende finalmente domani la vecchia tradizione con le voci di Eva Macaggi (soprano), Antonella Colaianni (contralto), Gian Luca Pasolini (tenore) e Alberto Bianchi (basso), accompagnati da Coro e Strumentisti della Cappella Musicale Santa Maria dei Servi e l’organista Roberto Cavrini. Tutti diretti naturalmente da Lorenzo Bizzarri, che intende continuare la tradizione locale del ’Messia’ anche in futuro, pur senza la necessità di una cadenza regolare. Irrinunciabile anno dopo anno è invece il popolarissimo Concerto di Natale, con la proposta di brani tradizionali di più facile ascolto e legati alla festa imminente, programmato quest’anno per il 21 dicembre nella basilica.
m. b.
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