Don Fornasini, sarà beato il prete partigiano di Marzabotto

Papa Francesco ha riconosciuto che l'esecuzione del sacerdote partigiano che aveva accusato i nazisti della strage di Marzabotto rispecchia tutti i canoni del martirio. La sua storia ha ispirato il film 'L'uomo che verrà'

Una scena del film 'L'uomo che verrà', nel riquadro don Fornasini

Una scena del film 'L'uomo che verrà', nel riquadro don Fornasini

Bologna, 21 gennaio 2021 - Don Giovanni Fornasini diventerà beato. Papa Francesco ha riconosciuto che l'esecuzione capitale del sacerdote partigiano che aveva accusato i nazisti della strage di Marzabotto rispecchia tutti i canoni del martirio e, quindi, sussistono tutti i requisiti per la beatificazione, anche se non gli è stato attribuito nessun martirio.

Diritti: "Il coraggio di don Fornasini mi toccò"

Nato il 23 febbraio 1915 a Pianaccio di Lizzano in Belvedere  venne ucciso dai tedeschi, in odio alla Fede, a San Martino di Caprara, il 13 ottobre 1944. Ancora oggi viene ricordato come l'angelo di Marzabotto perché nascose molto persone in pericolo di vita nella sua canonica. 

L'Anpi ha ricorda che il giovane sacerdote, medaglia d'oro al valore militare alla memoria, fu vicino ai partigiani della Brigata Stella Rossa. 

La vicenda di don Giovanni Fornasini ha ispirato anche il film 'L'uomo che verrà' di Giorgio Diritti. 

L'Arcidiocesi di Bologna "esulta di grande gioia alla notizia che Papa Francesco ha oggi approvato la promulgazione del decreto che riconosce il martirio del Servo di Dio don Giovanni Fornasini, e invita tutti ad unirsi nel ringraziamento al Signore che attraverso la Chiesa pone sul candelabro una luce eroica ed esemplare di amore verso i fratelli fino al dono della vita".

L'Arcidiocesi ricorda anche che don Fornasini "parroco di Sperticano in Comune di Marzabotto ( Bologna) il 13 ottobre 1944, fu brutalmente ucciso a 29 anni a S. Martino di Caprara, nel contesto delle stragi da poco perpetrate sulle pendici di Monte Sole, dove insieme alla popolazione furono vittime anche i suoi confratelli: don Ubaldo Marchioni e don Ferdinando Casagrande; alla Botte di Salvaro erano stati fucilati pure insieme a molti rastrellati il salesiano don Elia Comini e il dehoniano padre Martino Capelli".

La bicicletta usata da don Giovanni per salire e scendere le pendici di Monte Sole "è conservata come reliquia nella nuova chiesa di Castenaso. Il suo corpo riposa ora nella sua chiesa parrocchiale di Sperticano".

Si resta in attesa di conoscere la data della cerimonia, che sarà fissata nei prossimi mesi e dovrebbe avvenire nella Diocesi di Bologna. "Ringrazio Papa Francesco - dice l'arcivescovo,ì cardinale Matteo Zuppi - per questo nuovo dono alla Chiesa di Bologna e ringrazio quanti hanno lavorato in questi anni per mettere in luce la storia esemplare dei martiri di Monte Sole. La sua e la loro memoria ci aiuterà a testimoniare nella prova la forza dell'amore di Dio e la vicinanza alla gente".

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