Bologna, scorte di sangue insufficienti. Lisei: "Pronti a rivolgerci alla Procur

Il capogruppo di FdI in Regione: "Pochi giorni fa ci hanno detto che non c’erano problemi. Adesso scatta l’allarme e l’appello a donare“

Un giovane mentre effettua una donazione di sangue (foto archivio)

Un giovane mentre effettua una donazione di sangue (foto archivio)

Bologna, 13 giugno 2022 - Pochi giorni fa il presidente Stefano Bonaccini e l’assessore Raffaele Donini si pavoneggiavano del loro piano di recupero delle prestazioni sanitarie arretrate. Rientra nel piano rimanere senza scorte di sangue?".

Lo chiede Marco Lisei , capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, dopo che, con un appello alla donazione di Ausl, Città Metropolitana, Avis e Fidas è emerso che nei primi quattro mesi dell’anno in corso la raccolta di sangue è scesa del sette per cento rispetto allo stesso periodo del 2021.

Manca il sangue: interventi chirurgici a rischio

L’allarme è stato sottolineato sia dal direttore generale dell’Azienda Usl, Paolo Bordon che da Sonia Manaresi , presidente provinciale dell’Avis. Il numero uno dell’Ausl ha messo in evidenza come "l’Azienda Usl di Bologna è da mesi impegnata nel recupero delle liste d’attesa degli interventi chirurgici programmati, più o meno complessi, ma è una sfida che si può vincere solo con il sostegno dell’intera comunità dei donatori di sangue".

E Manaresi non ha nascosto il problema di come la regione, in questo momento, non sia autosufficiente per i suoi bisogni, anche in considerazione della presenza di grandi e prestigiosi ospedali che con le loro specialistiche complesse attirano pazienti anche da fuori dei confini emiliano-romagnoli, in più sono hub (ad esempio per traumi o trapianti) dove la necessità di sangue è molto alta.

"Avevamo avuto segnalazioni che c’era poca disponibilità di sangue – fa notare Lisei –. Per questo abbiamo fatto un’accesso atti al quale meno di 20 giorni fa ci hanno risposto che andava tutto bene. I casi sono due. O hanno voluto nascondere la verità e sarebbe grave, oppure non sono in grado di fare i conti sulle scorte, il che sarebbe ancora più grave. Se le scorte erano scarse avrebbero dovuto dirlo, si poteva fare un appello alle donazioni e oggi avremmo risolto il problema probabilmente".

I dati forniti a Lisei dalla Regione sono stati i seguenti: nel 2019 raccolte 45.898 unità di sangue, nel 2020 46.591 , nel 2021 sono state 48.120 , mentre nei primi quattro mesi di quest’anno 15.548 .

Veniva altresì sottolineato, sempre nella stessa lettera contenente i dati che "stante la situazione epidemiologica che vede ancora una importante circolazione virale da Sars-Cov2 anche nei donatori e il contestuale aumento dell’attività chirurgica di elezione, l’attuale numero di unità di sangue a disposizione è sufficiente a soddisfare il fabbisogno per gli interventi chirurgici programmati. Non ci sono state infatti rimodulazioni significative della programmazione chirurgica riconducibili a carenza di sangue".

Lisei non nasconde sorpresa e disappunto: "Chi ha sottovalutato il problema? Come si recupererà il sangue mancante? Chi segue la programmazione? L’Assessore sapeva? Andremo a fondo in questa storia, perché quando in un atto ufficiale si scrive che le scorte sono sufficienti e non ci sono problemi e poi a distanza di pochi giorni emerge il contrario qualcuno deve scusarsi e dare risposte plausibili, diversamente interesseremo la Procura. Risposte e aggiungo soluzioni plausibili. Qui parliamo di tutelare cit tadini che devono essere operati e che forse non potranno farlo".

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