Bologna: Donini ‘aiuta’ un paziente ma scoppia il processo social. Popolo del web contro l’assessore

La rete si indigna dopo il post di ringraziamento al responsabile della sanità regionale da parte di un cittadino della Valsamoggia. Il web: “Non ci sono malati di serie A o di serie B”. Lui: “Mi piace essere vicino ai cittadini”

Raffaele Donini, assessore alle Politiche per la salute in Regione

Raffaele Donini, assessore alle Politiche per la salute in Regione

Bologna, 4 febbraio 2023 - “I social a volte rischiano di esprimere proprio la parte peggiore di noi. Quella che vede ovunque complotti o chissà quali opacità”. Così Raffaele Donini, assessore regionale alle Politiche per la salute, con un pizzico di amarezza, riassume il caso scoppiato su Facebook e invita a deporre “le armi dei leoni da tastiera, pronti a trasformarsi in tribuni social”.

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Tutto nasce ieri quando un cittadino scrive sul gruppo Facebook 'Sei di Valsamoggia se' la sua esperienza. "Parlo dell'ospedale di Bazzano, dove sono ricoverato. Dopo tre giorni di Pronto soccorso, adesso mi dicono che non c'è posto e posso scegliere o Vergato o Castiglion dei Pepoli (in Appennino, ndr), due ospedali 'comodissimi e di eccellenza'. E pensare che alla sanità abbiamo un certo Donini".

L'assessore abita in quel territorio e agli inizi della sua carriera politica è stato sindaco di Monteveglio, uno dei Comuni che poi ha dato vita a Valsamoggia tramite fusione. Passano le ore, e il cittadino risolve la situazione.

"Grazie all'intervento di Raffaele Donini, che ringrazio pubblicamente - scrive sempre sulla pagina social - sono stato ricoverato nel reparto di medicina dell'ospedale di Bazzano". Scongiurato, quindi, il trasferimento in montagna. Ma in rete si moltiplicano i commenti indignati di altri cittadini. "Non è così che dovrebbe funzionare - scrive la maggior parte di loro - non ci sono pazienti di serie A o di serie B". Un'altra persona aggiunge: "Magari per trovare posto al signore, qualcuno con meno conoscenze è stato trasferito".

Con una tale mole di critiche, Donini entra in campo per assicurare di non aver aiutato nessuno a superare la fila grazie al suo ruolo di assessore regionale. "Auguro a tutti voi, almeno chi processa ogni intenzione, una pronta riflessione - scrive Donini sullo stesso gruppo Facebook- sì perché i social a volte rischiano di esprimere proprio la parte peggiore di noi. Quella che vede ovunque complotti o chissà quali opacità". E poi aggiunge: "A volte (non sempre riesco) quando vengo citato su storie individuali che possono riflettere un problema di sistema nel suo complesso, mi attivo personalmente (è capitato centinaia di volte) e se riesco cerco di capire cosa sia successo facendomi carico del problema. Di solito questo atteggiamento è apprezzato dai cittadini di ogni territorio. Sono appelli che a volte purtroppo cadono nel vuoto, ma che per quello che mi riguarda, cerco sempre di ascoltare".

Donini precisa di agire così "perché credo nel rapporto diretto fra cittadino e amministratori, ma lo faccio anche e soprattutto perché a volte, da un episodio individuale, posso comprendere meglio anche le criticità del sistema". L'assessore invita quindi a deporre "le armi dei leoni da tastiera, pronti a trasformarsi in tribuni social".

Nel caso specifico, Donini ricorda che è stato lo stesso cittadino a sollecitarlo pubblicamente sui social. L'assessore ha quindi preso contatto "direttamente con lui, ho sentito la direzione di Bazzano, mi hanno confermato che era un problema transitorio di capienza dell'area medica dell'ospedale, già pieno anche di alcuni casi critici più urgenti del suo e che, a fronte del suo rifiuto di trasferirsi in altra struttura per la degenza, sarebbe stato curato in un letto monitorato nello stesso ospedale ancora per un giorno o al massimo due e poi, ricoverato nel reparto di Bazzano. Cosa che è successa. Ho colloquiato con lui per rassicurarlo e spero di vederlo presto perché mi deve rappresentare, così mi ha detto, una serie di criticità del sistema sulla base delle sue esperienze personali". Secondo Donini, infatti, "chi fa l'amministratore pubblico deve anche ascoltare le critiche, diverse ovviamente dalle calunnie. Dispiace deludere chi fra voi viva anche in questo momento di congetture. Nessun favoritismo quindi. Semmai solo il fatto che noi amministratori, almeno alcuni di noi, anche alla sera tardi o al mattino presto, quando possono, cercano di capire i problemi dei cittadini che a noi si rivolgono direttamente. Sarà che ho fatto il sindaco da ragazzo e questo modo mi è sempre rimasto addosso. L'assessore non sposta letti, cerca di capire le difficoltà che hanno le strutture ed insieme alle direzioni territoriali e generali migliorare sempre più la nostra sanità. Perché a volte da un problema che riguarda un singolo si possono anche ottimizzare sempre più i modelli organizzativi". L'assessore conclude così: "Offro sempre la mia buona fede e però pretendo anche quella degli altri".

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