Donna maltrattata: fondi per una nuova vita

Il contributo è della Fondazione per le vittime di reati. La comandante Corsini: "La dipendenza economica può essere violenza"

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Dopo aver subìto violenze fisiche, psicologiche ed economiche dal marito, anche grazie ad un contributo economico di circa ottomila euro, una donna può ora iniziare a condurre una nuova vita. Il sostegno economico è stato erogato dalla "Fondazione emiliano- romagnola per le vittime di reati" e ha visto come beneficiari sia la donna che i suoi tre figli minori, un nucleo familiare che un anno fa venne allontanato d’urgenza dalla propria abitazione per le reiterate violenze in seguito accertate. La donna con i figli era stata ospitata in una casa rifugio con indirizzo segreto per evitare di essere rintracciati dall’uomo.

A presentare l’istanza era stato il sindaco di Vergato, Giuseppe Argentieri, e nei giorni scorsi la Fondazione ha accolto la richiesta.

"I recenti casi di cronaca – spiega Argentieri – ci dicono quanto sia importante raccogliere tutti i segnali di allarme per evitare che situazioni molto gravi si trasformino in tragedie ancora più dolorose. Come amministrazione abbiamo allestito la stanza rosa che consente alle persone che ritengono di aver subito una violenza di avere uno spazio protetto dove raccontare e spiegare l’accaduto e poi di trovare una rapida risposta come in questo caso che, purtroppo, non è l’unico di cui la nostra polizia locale si è dovuto occupare".

A curare l’istruttoria è stata la comandante della polizia locale di Vergato, Elena Corsini, che ha fortemente voluto la stanza rosa e che non a caso è proprio allestita nei locali del suo comando. "La violenza ha molte forme e manifestazioni, anche la dipendenza economica di una donna dal marito può rappresentarne una forma – dice la comandante Corsini -. Grazie al contributo della Fondazione emiliano-romagnola riusciremo a garantire alla vittima un percorso d’uscita dai maltrattamenti subiti e il raggiungimento di un’autonomia economica e sociale, che si tradurrà in concreto, in una "nuova vita" per lei e i suoi tre figli".

Questa stanza rosa è attiva dallo scorso novembre, e ha come obiettivo quello di contrastare la violenza di genere e la violenza tra i minori, due piaghe spesso nascoste dal silenzio e dalla vergogna. L’iniziativa ha anche lo scopo di mettere in rete sostegni non solo economici, ma anche medici e psicologici, necessari affinché la vittima compia i giusti passi per uscire da quel vicolo cieco in cui, spesso, si sente imprigionata chi deve fare i conti con questo tipo di problematiche.

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