
Se pensiamo che un anno fa Masha Amini veniva uccisa in Iran per la sola colpa di avere una ciocca di capelli fuori posto, una mostra come ’Dònna sf. La donna nelle opere di artiste e artisti dell’Associazione per le Arti Francesco Francia’, appena inaugurata al Museo del Risorgimento di piazza Carducci, ci farà riflettere sulla fortuna delle donne bolognesi e di quello che possono essere oggi. Già nel 1894, infatti, sotto le Due Torri (ma forse non in tutta Italia) le ciocche di capelli, ragazze e signore potevano portarle fieramente in pubblico, nella vita di tutti i giorni in cui esercitavano la propria professione, magari di ambito prettamente maschile.
Donna, vita, libertà erano parole già parte, quasi 130 anni fa, di questa associazione che vide Alberto Dallolio – sindaco di Bologna del tempo – promotore del Museo civico del Risorgimento nel 1893 e primo socio tesserato dell’Associazione per le Arti Francesco Francia nel 1894. Ora l’associazione decide di valorizzare il ruolo e la presenza delle donne nella sua storia, riscoprendo e valorizzando la memoria di 20 personalità femminili non più viventi e proponendo una mostra sul "sentire femminile" attraverso 28 opere di 14 artiste e 14 artisti contemporanei, soci attuali della ’Francesco Francia’.
Da una parte ecco quindi i lavori di Adriano Avanzolini, Rosa Bagnaresi, Lidia Bagnoli, Maddalena Barletta, Wanda Benatti, Fausto Beretti, Elisabetta Bertozzi, Tina Cantisano, Mirta Carroli, Benedetta Jandolo, Maurizio Osti, per citarne alcuni. Dall’altra le biografie di Adriana Arfelli, Wanda Bergamini, Lina Bianconcini Cavazza, Emma Bonazzi, Argentina Bonetti Altobelli, Bianca Calza, Giannina Caprara, Lea Colliva, Almina Dovati Fusi, Laura Emiliani, Nice Formiggini, Gigliola Frazzoni, Emma Goitein Dessau, Luisa Lovarini, Norma Mascellani, Loenella Nasi, Maria Ogier, Dina Pagan De Paganis, Angiola Sbaiz, Paola Serra Zanetti, Marianna Zambeccari, con storie che vale la pena di leggere.
Sentire femminile da parte delle donne e interpretazione della donna da parte degli uomini sono i fili conduttori della mostra, curata da Luigi Enzo Mattei, presidente dell’associazione, secondo cui "la parità di genere nel puntuale rispetto dei numeri ha il sapore del risarcimento, ma il tema è plurale, come singolare femminile è il nome Donna" scelto come titolo della mostra. Presente all’inaugurazione Eva Degl’Innocenti, responsabile dei Musei comunali, che sottolinea l’interessante disegno della mostra: "Si tratta di una selezione di opere pittoriche, di grafica e anche documentazione, perché è stata effettuata una ricerca d’archivio che ha portato l’associazione Francesco Francia a identificare oltre 2.000 socie della sua storia". E aggiunge: "Una mostra così porta un pensiero particolare per le donne vittima di violenza e discriminazione e a coloro che difendono la propria libertà". La mostra rimane allestita fino al 17 novembre.
Benedetta Cucci