Dopo anni duri, altre vite per il parco

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Rossella

Vigneri*

Sono passati oltre dieci anni da quando Arci Bologna ha iniziato la sua avventura in Montagnola, prima come custode del Parco e da circa un anno come nuovo gestore dell’ex casa del custode, in uno dei pochi spazi verdi in centro, porta d’accesso alla città e luogo di incontro e contaminazione. Abbiamo affrontato anni duri, anche di solitudine, in cui il parco è stato teatro di tanti, troppi eventi di cronaca e strumentalizzazioni. Abbiamo scelto di resistere perché la cultura è la chiave per trasformare i luoghi, per renderli accessibili e vivibili. Ma l’esperienza ci ha insegnato che questo accade se si agisce in modo condiviso, se l’iniziativa di gruppi di cittadine e cittadini e la capacità progettuale del terzo settore si muovono in sintonia con le istituzioni, che riconoscono il valore sociale degli spazi pubblici e decidono di investirci con risorse e visione. Negli ultimi anni la Montagnola ha iniziato un processo di rigenerazione: a un investimento maggiore del pubblico è corrisposto un fermento nuovo con progetti, rassegne di eventi e concerti che da giugno a ottobre portano nel parco migliaia di persone; uno spazio di coworking creativo dentro l’ex casa del custode. Il progetto del nuovo “padiglione” è un passo in avanti determinante in questo percorso: permetterà di mettersi più in connessione con l’Università, sarà uno spazio accogliente e bello, da vivere in ogni stagione dell’anno, e darà la possibilità ad Arci e ad altre realtà di immaginare nuove vite per la Montagnola.

*Presidente Arci Bologna

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