Dozza, altri due agenti feriti da un detenuto

Nel 2021 ci sono state 11mila aggressioni e 1.700 tentativi di suicidio. La direttrice Casella: "Risolto il problema della mancanza d’acqua"

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Non tendono a placarsi le polemiche sulle condizioni del carcere di Bologna in via del Gomito e sui ripetuti episodi di violenze nei confronti degli agenti di Polizia penitenziaria.

A denunciare l’ennesimo episodio, avvenuto nella mattinata di ieri alla Dozza, è il Sindacato Autonome di Polizia Penitenziaria: "Ancora un’aggressione al personale di polizia penitenziaria da parte di un detenuto che non voleva rientrare in cella. Due gli agenti aggrediti che hanno dovuto far ricorso alle cure ospedaliere. Per uno i giorni di prognosi sono stati cinque, l’altro è ancora sotto osservazione e dovrà essere sottoposto a una tac per alcuni problemi a un braccio". Il segretario generale aggiunto Giovanni Battista Durante e Francesco Campobasso, segretario nazionale evidenziano, invece, che "nel corso del 2021 gli atti di aggressione, colluttazione e ferimenti sono stati più di 11mila, i tentativi di suicidio circa 1.700. Nonostante ciò nulla è stato fatto nel corso di questo anno dal ministro Cartabia e dal Capo del Dipartimento. Finora solo impegni, ma nessun atto concreto".

A condividere la preoccupazione anche la segreteria regionale del Sinappe. Dal sindacato nei giorni scorsi, visto anche il problema della mancanza di acqua alla Dozza, (problema rientrato come dichiarato ieri mattina dalla direttrice Rosa Alba Casella), è stata emessa una nota sui disagi della struttura: "La recente escalation di problematiche riscontrate non può essere più sottostimata alla luce di quanto sta emergendo. A parlare non è soltanto il crescente disagio del Corpo di Polizia penitenziaria, che nonostante tutto continua a dimostrare grande professionalità, ma l’insorgere di situazioni a rischio: i sempre più frequenti episodi di pestaggi tra detenuti e aggressioni al personale di servizio, uniti al ripetuto ritrovamento di alcolici, telefoni. Bisogna avere risposte e soluzioni certe".

Dal Sinappe, poi, aggiungono: "In riferimento alla sezione B ci teniamo a sottolineare che i detenuti lì ubicati vivono abbandonati alla rinfusa in indecenti condizioni igieniche. Un altro aspetto, non meno importante, riguarda il mancato trasferimento dei detenuti che si sono resi responsabili di azioni violente nei confronti degli agenti della Polizia penitenziaria, benché nei loro confronti siano già pronti i provvedimenti di assegnazione in altre strutture carcerarie". Anche Fp Cgil interviene: "Una vera e propria polveriera il carcere con il personale stremato dalle continue emergenze. Il problema è il sovraffollamento della struttura e la presenza di numerosi soggetti con disagio psichico".

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