Droga Bologna, la psichiatra: "Giovani troppo attratti dalle sostanze sul web"

Marialuisa Grech, direttore del Servizio dipendenze (Ausl): "Sono colorate e presentate come incensi, sali da bagno o integratori"

I rappresentanti delle comunità con i vertici dell’Azienda Usl

I rappresentanti delle comunità con i vertici dell’Azienda Usl

Bologna, 14 giugno 2022 - È Matteo Lepore che accende i riflettori sulle "droghe reperibili sul web" alla presentazione delle Giornate dell’interdipendenza nella sede dell’Ausl. Secondo il sindaco, "non possiamo limitarci a vedere solo il fenomeno delle baby gang, del tutto marginale rispetto alle problematiche che il mondo giovanile oggi ha nelle grandi città italiane. Ci dobbiamo preoccupare in particolare dei ragazzi che rimangono chiusi in casa, di quelli che non vediamo, di quelli chiusi nel loro isolamento si fanno del male. Li dobbiamo coinvolgere nella vita sociale della città". Lepore difende una volta di più il percorso di iniziative sulla cannabis avviato da alcuni consiglieri di maggioranza: "La nostra è una città che vuole discutere e non nasconde il fatto che ci siano persone che fanno uso di stupefacenti e sono dipendenti da altre sostanze, ma che anzi vuole conoscere questo fenomeno".

Il sindaco aggiunge che "da anni Bologna è un punto di riferimento a livello nazionale non solo nella lotta allo spaccio, ma soprattutto nell’impegno sanitario e sociale per affrontare questo fenomeno, che la pandemia ha assolutamente aggravato".

Il programma delle Giornate è "una sorta di viaggio all’interno della nostra comunità con gli operatori", come l’ha definito Paolo Bordon, direttore generale dell’Ausl, un’iniziativa "di prossimità, cioè ci avviciniamo ai luoghi in cui i ragazzi e le persone con dipendenza hanno bisogno di essere ascoltate e aiutate". Il 21 giugno è previsto un convegno sulle dipendenze in uno dei luoghi più caldi della città, quando si parla di consumo e spaccio di stupefacenti: piazza Verdi. Alla tavola rotonda delle 20 parteciperà anche Lepore. E l’arcivescovo e presidente della Cei, Matteo Zuppi, interverrà alla tavola rotonda che si terrà il 23 a Villa Angeletti.

Le droghe che si acquistano sul web sono la nuova frontiera delle tossicodipendenze in città?

"È l’ultima novità rispetto al rapporto dei giovani con le sostanze – risponde Marialuisa Grech, 45 anni, direttore del SerDP, il Servizio per le dipendenze patologiche – e la dobbiamo fronteggiare. Abbiamo di fronte un’utenza giovane e quindi per noi è una priorità. Inoltre, c’è una produzione molto veloce di queste molecole di sintesi: non facciamo in tempo a conoscere una formulazione chimica che ne arriva un’altra sul mercato. E sono sostanze potenti che spesso scompensano dal punto di vista psichico chi le assume".

Quali sono gli effetti?

"Esiste una psicosi indotta da queste sostanze, come allucinazioni e deliri".

Che cosa attira i ragazzi?

"In adolescenza quello che è vietato diventa veicolo di curiosità. Non escludono che i giovani abbiano consapevolezza che acquistano sostanze dannose, ma pensano anche che se dovrà capitare qualcosa di brutto, accadrà ad altri. E poi sono prodotti molto colorati con un marketing efficace".

Come vengono presentate queste sostanze?

"In genere come sali da bagno, incensi e integratori alimentari: spesso si chiarisce che non danno dipendenza, ingannando i ragazzi".

Sono attratti i più fragili?

"Si, l’uso di sostanze è spesso la punta dell’iceberg di una sofferenza più allargata che si esprime anche con il ritiro sociale, l’abbandono scolastico o l’essere vittima o promotore di azioni di bullismo".

Come vengono assunte le sostanze?

"In diversi modi, possono essere sniffate, fumate o inalate".

Quante persone afferiscono al SerdP?

"Più di 4mila tra la città e la provincia: la fascia d’età più rappresentata va dai 30 ai 50 anni".

Un ritratto degli assuntori?

"È frequente che chi afferisce al nostro Servizio assuma più di una sostanza. Di solito una illegale, eroina o cocaina, che quasi sempre si accompagna all’uso di alcol. Ultimamente stiamo notando che gli assuntori di cocaina abusano anche di alcol, fenomeno presente pure nei giocatori patologici".

 

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro