Blitz anti droga al Pilastro Bologna: coinvolta anche la famiglia a cui citofonò Salvini

L'indagine è nata dall'omicidio di Nicola Rinaldi, ucciso a 28 anni nell'agosto del 2019: 43 gli indagati e 25 le misure cautelari. Salvini: "Il tempo è galantuomo"

Bologna, 26 maggio 2022 - Quarantatre indagati e 25 misure cautelari: questi i numeri della maxi operazione anti droga al Pilastro. La polizia, sin dalle prime ore della mattina, nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla locale Direzione distrettuale antimafia, ha eseguito le misure restrittive a carico di indagati che risiedono prevalentemente nel quartiere Pilastro del capoluogo emiliano. Tra gli arrestati anche il padre del giovane al quale citofonò il leader leghista Matteo Salvini chiedendo se in quella casa si spacciava. In manette è finito infatti il padre, Fauzi Labidi, indagata invece la madre, mentre uno dei due figli, quello che ricevette la famosa citofonata da Salvini, ha ricevuto l'obbligo di permanenza a casa. Il secondo figlio di Fauzi Labidi risulta latitante. 

Bologna, il blitz al Pilastro contro i re della cocaina 

Maxi operazione anti droga al Pilastro (Foto schicchi)
Maxi operazione anti droga al Pilastro (Foto schicchi)

Non solo droga: storia nera di un quartiere duro

L'indagine è scattata dopo l'omicidio di Nicola Rinaldi, 28 anni, che nell'agosto 2019 venne accoltellato in via Frati dal vicino di casa Luciano Listrani da cui era andato per riscuotere un debito di spaccio. L'accertamento ha consentito agli investigatori di ricostruire le azioni di un nucleo familiare che, secondo quanto emerso, aveva un ruolo prioritario ed esclusivo nel traffico di sostanze stupefacenti, in prevalenza cocaina e hashish, e che si avvaleva di diversi giovani, anche minorenni, per lo spaccio in strada. Gli accertamenti hanno documentato numerose cessioni di sostanze stupefacenti.

I proventi arrivavano a circa 50mila euro al mese solo per la vendita di cocaina.  

Più di cento operatori della polizia in campo, fra personale della squadra mobile, equipaggi del reparto prevenzione crimine e della polizia scientifica, unità cinofile, reparto volo e reparto mobile.

Salvini: il tempo è galantuomo

"Scusi, lei spaccia?", aveva chiesto Matteo Salvini al citofono di un'appartamento del Pilastro poco prima delle elezioni regionali del 2020. E fu travolto dalle critiche. Ora, dopo questa nuova operazione nel popoloso quartiere il padre è in carcere, la moglie è indagata, un figlio è ai domiciliari e un altro è irreperibile ma destinatario di un'altra misura cautelare. "Il tempo è galantuomo", ha commentato il il leader della Lega sui social.

Lepore: "Colpo fermo alla criminalità nella nostra città"

"Mi complimento con il Questore di Bologna, la Dda e tutte le donne e gli uomini delle forze dell’ordine coinvolte nell’importante operazione conclusasi oggi. Ancora un colpo fermo e deciso alla criminalità nella nostra città. Come comunità sentiamo le istituzioni dello Stato vicine". "Questo intervento  - ha spiegato il sindaco Lepore - riguarda una zona della città sulla quale anche come Amministrazione siamo fortemente impegnati nel campo della prevenzione tanto quanto nell’apertura di spazi dedicati alla socialità e all’educazione. Il lavoro integrato delle Istituzioni è fondamentale per cambiare le cose in concreto in tutti i quartieri". Colpiscono i dettagli di questa operazione ed in particolare l’utilizzo da parte di chi gestiva il traffico di stupefacenti di numerosi ragazzi, alcuni dei quali minorenni, per lo spaccio in strada. Sarà fondamentale lavorare ed intensificare gli sforzi di tutti su questo fronte, non solo sul piano repressivo. I ragazzi sono la speranza della nostra città, non li lasceremo nelle mani della criminalità".

"Un grande grazie va alle forze di polizia di Bologna, che sono sempre in prima linea nella lotta alla droga. La nostra città è ormai considerata dal narcotraffico nazionale e internazionale un nodo importante dal punto di vista logistico. Questo non può che portare la necessità di impiegare ancora più risorse per sostenere il lavoro degli uomini e delle donne in divisa". Lo affermano l'onorevole Gianni Tonelli e il consigliere comunale Matteo Di Benedetto, esponenti della Lega di Bologna.

"È inoltre vitale creare un ambiente sempre più ostile e imprenetrabile rispetto a questi fenomeni, sia dal punto di vista pratico della sicurezza, che dal punto di vista culturale - concludono Tonelli e Di Benedetto -: solo così si potrà invertire la tendenza e supportare ancora più efficacemente le forze dell’ordine. In questa missione, tutte le istituzioni, dal Comune, allo Stato, sono chiamate a fare la loro parte". 

 

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