Traffico internazionale di droga, a Bologna 300 chili di 'fumo' al mese

Arrestate 50 persone, gestivano l'import tra Marocco (per l'hashish) e Albania (per la cocaina). La merce aveva anche diversi marchi di qualità

Il 'marchio di qualità' sui panetti di hashish

Il 'marchio di qualità' sui panetti di hashish

Bologna, 31 gennaio 2018 - Maxi operazione antidroga nel Nord Italia, da Bologna a Milano con una raffica di arresti. E' in corso dalle prime ore dell'alba una vasta operazione della polizia: le Squadre mobili di Milano, Bologna e Lecco stanno eseguendo una serie di perquisizioni in oltre dieci città, arrestate oltre 50 persone, per reati di traffico internazionale didroga.

Circa la metà degli arresti, 21 per la precisione, sono stati eseguiti a Bologna, dove la polizia ha sgominato due diverse organizzazioni costituite da marocchini e albanesi che gestivano il traffico di cocaina e hashish luingo due canali differenti (l'hashsh veniva gestito da Nordafricani e veniva dal Marocco e la coaina invece era in mado agli albanesi) ma spesso comunicanti tra di loro. La droga veniva distribuita in Emilia Romagna e nel Lazio.

L’operazione, denominata “Rexton”, condotta dagli investigatori della Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Bologna e coordinata dalla Direzione Centrale Antidroga e dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, ha consentito di ricostruire le rotte del narcotraffico dal Nord Africa, con trafficanti che hanno curato nei minimi dettagli l’importazione dello stupefacente.

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Dal Marocco tramite corrieri che trasportavano l’illecito materiale a bordo di camion via terra attraverso la Spagna. In una occasione gli investigatori della Squadra Mobile di Bologna sono riusciti a sequestrare un carico di una tonnellata di hashish fatto arrivare per poi essere distribuito nel Nord Italia.

Collaudato e particolare il modo di comunicare tra i vari anelli della catena di distribuzione della droga che utilizzavano un linguaggio criptato che gli investigatori della Polizia di Stato sono riusciti nel corso dell’indagine a decifrare. Gli appuntamenti venivano fissati nel corso di incontri, poche e veloci erano le comunicazioni per telefono.

Come tutte le aziende che si rispettino, inoltre, il prodotto deve avere un marchio – un “brand” – che lo faccia riconoscere agli acquirenti. Così si è accertato che la droga era indicata con pseudonimi a seconda del tipo e della qualità: “Capitale”, “Vueling”, “Roma” “Top”, ovvero del marchio impresso sui singoli panetti.

Ingente l'agfflusso di droga nel bolognese, quantificato durante le indagini: circa 300 chili al mese di 'fumo' solo per la provincia di Bologna (altri mille chili erano riservati a Romaper la successiva distribuzione in altre zone del Nord Italia) e 4 chili al mese di cocaina.

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