Droga Bologna, il supermarket dello spaccio in vicolo de' Facchini

Nel cuore della zona universitaria c’è una strada ostaggio di spacciatori, tossici e sbandati. Le dosi vengono nascoste anche sotto le auto e nei sellini delle bici

La droga viene nascosta sotto le auto in sosta

La droga viene nascosta sotto le auto in sosta

Bologna, 18 febbraio 2019 - Droga consumata in mezzo alla strada, in pieno giorno, davanti ai passanti. Accanto al Centro internazionale di studi umanistici ‘Umberto Eco’, nel cuore del centro storico della città, si entra in una stradina larga due metri o poco più, ricoperta da graffiti e immersa nel buio, dove succede letteralmente di tutto: è vicolo de’ Facchini, vero e proprio regno del degrado. Per capirlo, è sufficiente trascorrere qualche ora osservando la situazione.

L’odore acre e pungente che si propaga dal vicolo si fa sentire anche a decine di metri di distanza: la strada viene utilizzata come vespasiano dai tantissimi soggetti che la frequentano. Si dividono in gruppetti ed è facile incontrarli la sera - ma anche in qualsiasi altro orario del giorno -, quando fischiettando provano a fermare qualche passante per chiedere una moneta o vendere una dose, appostati all’incrocio o in fondo, angolo via Zamboni.

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La droga viene nascosta ovunque (foto): sopra gli pneumatici delle macchine, nei sellini delle bici, sui davanzali, accanto alle isole ecologiche interrate. Fin dalle prime ore del mattino, vanno e vengono come fantasmi: chi si nasconde dietro una macchina per farsi, chi passeggia canticchiando in preda allo sballo, chi viene di tanto in tanto per acquistare e poi sparisce, chi fa i propri bisogni. Il tutto, alla luce del sole: sabato pomeriggio, intorno alle 15, erano in tre a nascondersi dietro un auto per fumare da una pipetta, tra lo sdegno generale. Alcuni cittadini passano, fanno finta di non vedere, e tirano dritto.

Altri - tra cui qualche turista - rimangono sbigottiti per pochi secondi, prima di voltare lo sguardo e andarsene. C’è anche chi, ormai abituato, ha cominciato a cambiare percorso per evitare di passare tra escrementi, siringhe e sporcizia. A raccontare ulteriori dettagli su vicolo de’ Facchini è Antonella Mavilla, titolare del ristorante ‘Sale grosso’: «Ormai non c’è altro da dire, siamo esasperati e la situazione è questa da tempo – sottolinea Mavilla –: se continua così, non so dove andremo. Ne succedono di tutti i colori: persone che entrano dentro il locale, che infastidiscono e molestano i clienti, che assaltano i tavolini all’aperto d’estate. Non possiamo permetterci neanche di tenere delle piante sul davanzale: è possibile vivere e lavorare così?».

Residenti e commercianti, da tempo, insistono per ottenere una telecamera di sorveglianza che possa funzionare, se non altro, da deterrente. Una richiesta rimasta però inascoltata, nonostante i tantissimi appelli. «Non si può negare che l’amministrazione abbia fatto delle scelte folli e abbia relegato il degrado all’interno della zona universitaria – incalza la titolare di Sale grosso –: c’è chi viene in campagna elettorale a fare grandi proclami, ma poi sparisce qualche giorno dopo. Eppure questa è una zona dove abitano medici, avvocati, notai, siamo nel nucleo di Bologna e nessuno muove un dito per ripulire la situazione: siamo stati abbandonati». Un’altra residente - che per motivi di tutela personale preferisce rimanere anonima - non ce l’ha fatta davvero più, fino ad arrivare a scrivere alla Questura un ultimo, disperato appello: «Qua bisogna fare qualcosa».

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