Droni con telecamere termiche per prevenire le alluvioni. Li hanno messi recentemente in campo i volontari della Protezione civile di Calderara. Utilizzando questo tipo di apparecchi i volontari sono in grado di monitorare gli argini dei fiumi prima, durante e dopo le piene. I droni sono in grado di volare anche in pessime condizioni climatiche e permettono un monitoraggio rapido e preciso delle zone a rischio. E prima degli eventi climatici avversi, con i droni è possibile effettuare dei rilievi fotografici dell’alveo dei fiumi e degli argini, identificando potenziali criticità come smottamenti e ostacoli al flusso.
Le immagini raccolte vengono utilizzate per creare mappe 2D e 3D, essenziali per la prevenzione. In buona sostanza, questi droni possono individuare con maggiore facilità fontanazzi e altre problematiche, contribuendo a prevenire possibili cedimenti degli argini.
"Il nostro progetto innovativo riguardo i droni con telecamere termiche – spiega Andrea Manzo, presidente dell’associazione dei volontari di Protezione civile di Calderara – rappresenta un passo avanti fondamentale per la sicurezza e l’efficacia delle operazioni di prevenzione. Crediamo che sia importante che i volontari siano sempre più qualificati e utilizzino i nuovi strumenti che mette a disposizione lo sviluppo tecnologico, per rendere l’attività sempre più efficace".
Dopo le piene, con i droni è dunque possibile effettuare ulteriori rilievi per confrontare lo stato degli argini e dell’alveo dei fiumi con le immagini pre-piena. Ciò permette di valutare le criticità e identificare nuove problematiche. I droni inoltre possono essere utili per eseguire rilievi su zone o edifici alluvionati, creando ricostruzioni dettagliate in 3D per una valutazione approfondita dei danni.
"Il nostro nucleo droni attivo da oltre due anni – continua Mario Carli, coordinatore e responsabile del nucleo droni dell’associazione dei volontari di protezione Civile di Calderara – è composto da sei piloti certificati e abbiamo a disposizione tre droni di proprietà dell’associazione. Pensiamo che i droni possano aiutare sensibilmente i volontari nell’attività di monitoraggio di fiumi e torrenti. Continueremo quindi nei prossimi mesi a sviluppare le procedure e a testare nuovi strumenti di analisi per sfruttare le potenzialità che questi nuovi strumenti ci offrono".
Conclude: "Le procedure che abbiamo sviluppato sono a disposizione delle associazioni di Protezione civile a livello regionale e nazionale che ne faranno richiesta".
p. l. t.