Dubbi, timori e rabbia di un adolescente

Viaggio tra i pensieri di un ragazzo in una nave in tempesta: "Non accettiamo più certe norme, ma non sappiamo come stabilirne altre"

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Spesso gli adulti ci scrutano come se fossimo strani. Spesso ci dicono di sapere cosa sia l’adolescenza e quali dubbi e paure ci passino per la testa, ma non ci chiedono mai cosa sentiamo veramente. I più comprensivi cercano di parlarci delle loro esperienze, ma loro erano giovani in un’altra epoca e credo non si possa pensare che le cose siano uguali. Non sappiamo bene cosa sia l’adolescenza e non ci interessa più di tanto cercare definizioni: lasciamo volentieri questo compito agli adulti. Piuttosto, possiamo dire ciò che sentiamo ora che non siamo più bambini e non siamo ancora grandi: sentiamo esplodere qualcosa dentro, una forza che ci rende entusiasti e carichi a volte, preoccupati e agitati altre. Abbiamo sicuramente una grande voglia di vivere a modo nostro, senza limiti imposti da altri, senza le norme che finora ci hanno costretto a seguire. Oltre a questo, viviamo nuove paure, temiamo che qualcosa ci attenda al varco, ma non sappiano cosa sia. Andiamo in cerca di nuove esperienze, ma abbiamo paura di essere ingannati. Non accettiamo più certe norme, ma non siamo sicuri di come stabilirne altre. A volte vorremmo solo ribellarci a tutto e a tutti, fare il contrario di ciò che ci viene detto. Abbiamo bisogno di sfogarci a modo nostro, ma non troviamo le parole per poter dire quello che ci passa per la testa. Avvertiamo di essere incompleti senza sapere bene cosa ci manca. Anche il nostro corpo ribolle e a volte sentiamo una rabbia e un nervosismo fortissimi, che spesso riusciamo a sfogare solo stando soli o facendo una bella corsa. Se poi ci ritroviamo tra amici non è che ci mettiamo a raccontarci quello che stiamo passando, perché un po’ ci mancano le parole e poi quelli sono momenti di distrazione che non si vogliono rovinare con discorsi troppo seri. Adesso poi ci mancava solo la pandemia: chiusi in casa al pomeriggio e a scuola con il volto coperto come in una corsia d’ospedale, altro che incontrarci tra di noi! Al massimo, possiamo incrociare i nostri sguardi sempre un po’ impauriti. Non abbiamo nemmeno voglia di parlottare tra di noi durante i compiti in classe. Tutto dire. Come se non bastasse, dobbiamo anche scegliere la scuola per l’anno prossimo. In zona rossa o arancione non abbiamo certo voglia di pensare a quello che faremo da grandi con serietà e responsabilità, come ci ammoniscono gli insegnanti. Qualche dubbio ci sarebbe, ma qualcuno ci ascolta? Lasciateci piuttosto sognare ancora un po’: gli adolescenti lo sanno fare anche in zona rossa. Noi preferiamo il sabato pomeriggio alla domenica sera.

Classe 3C: Aktar Sumiya, Boulahnach Mohamed Amine, Cabrera Elisha Kelly, Cardi Nicola, Cirstinoiu Joshua Alexander, Enache Florin Cristian Roberto, Ettaouil Adam, Finamore Elio, Formisano Vincenzo, Giacobello Camilla, He Andelo, L’baraka Amir, Lin Huihui, Montenegro Miguel Inigo, Negro Luna, Pieragostini Giovanni, Regnaud Carcas Manuel, Ruggiano Lorenzo, Salerno Lucia Corinne, Smith Princess Liú, Voicu Maria Raffaella. Professoressa Tiziana Traini.

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