Due milioni di euro per i rifugiati Schlein: "Lì distribuiremo così"

I soggetti benefattori sono circa 4.400 . La vicepresidente spiega la ripartizione dei soldi

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L’Emilia-Romagna si riconferma terra di solidarietà. Sono oltre due milioni di euro, infatti, i fondi raccolti per continuare ad aiutare la popolazione ucraina in fuga dalla guerra, che portano la firma di 4.400 donatori tra cittadini, associazioni, imprese ed Enti locali che hanno versato il proprio contributo, attraverso l’iniziativa regionale, per garantire assistenza e aiuti umanitari ai profughi. E il cui impegno continua tutt’ora. Così, ieri mattina, da viale Aldo Moro, si è stabilito l’utilizzo e la ripartizione di buona parte di questi fondi disponibili: nel dettaglio, un milione e 100mila euro circa saranno destinati all’aiuto umanitario in loco in Ucraina e al supporto alla ricostruzione, mentre circa un milione andrà agli Enti locali, attraverso i distretti socio-sanitari, per sostenere l’accoglienza e inclusione delle persone in fuga dal conflitto arrivate in Emilia-Romagna. Di quest’ultima cifra, 500mila euro saranno destinati agli Enti locali attraverso i distretti per progetti di inclusione sociale, educativa, sportiva e culturale per i profughi provenienti dall’Ucraina che si trovano sul nostro territorio, e altri 500mila euro andranno sempre agli Enti locali per assicurare opportunità educative e di socializzazione estive e favorire la piena partecipazione ai Centri estivi per i minori ucraini accolti in regione.

Non manca, inoltre, un nuovo bando, che scade il 9 maggio, rivolto alle Ong, associazioni del Terzo Settore e agli Enti locali che presenteranno progetti per profughi e sfollati interni ucraini e per cui la regione mette a disposizione 600.000 euro. Così come ulteriori 200.000 euro per sette diversi progetti. "Vogliamo garantire una piena e dignitosa accoglienza. L’impegno della Regione continua" sottolinea la vice presidente della Regione, Elly Schlein (foto), che sui ritardi dei contributi aggiunge come ora "la legittima preoccupazione trovi conforto grazie alla piattaforma online attivata qualche giorno fa su cui fare richiesta. Continueremo a sostenere lo sforzo anche attraverso lo stanziamento dei fondi raccolti che transiteranno attraverso gli enti locali per supportare le famiglie". "Il dibattito relativo all’invio di armi in Ucraina? – aggiunge –. Siamo in democrazia, ci sono sfumature di pensiero diverse. Ma c’è bisogno di rifuggire alla polarizzazione che si sta creando: da Federelista europea convinta, sono preoccupata della corsa alle armi dell’UE quando ancora non è chiaro il progetto di condivisione delle competenze sul tema della difesa comune".

Giorgia De Cupertinis

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