REDAZIONE BOLOGNA

Duplice omicidio, Maffia si difende dalla Spagna: "Non sono stato io, i killer arrivavano da Perugia"

"Sono innocente. Con l’omicidio non c’entro niente". Dal carcere di Madrid dove è detenuto, Genaro Maffia ha la possibilità di...

"Sono innocente. Con l’omicidio non c’entro niente". Dal carcere di Madrid dove è detenuto, Genaro Maffia ha la possibilità di...

"Sono innocente. Con l’omicidio non c’entro niente". Dal carcere di Madrid dove è detenuto, Genaro Maffia ha la possibilità di...

"Sono innocente. Con l’omicidio non c’entro niente". Dal carcere di Madrid dove è detenuto, Genaro Maffia ha la possibilità di chiamare la sorella Maria Teresa, che vive in Venezuela. Con lei, in attesa di parlare con il suo legale, ha raccontato la sua versione dei fatti: "Le vittime hanno avuto una lite feroce con due persone, arrivate da Perugia", avrebbe raccontato alla donna.

Difeso dagli avvocati Alexandro Tirelli e Maria Valentina Miceli dello studio International Lawyers Associates, nei giorni scorsi Maffia sarebbe stato sentito, in videochiamata, dagli investigatori della Squadra Mobile bolognese. L’uomo è indagato per il duplice omicidio di Piazza dell’Unità, a Bologna, in cui sono stati massacrati a coltellate Luca Gombi, cinquant’anni, e il marito Luca Monaldi, 54. E’ poi fuggito in Spagna dove è stato arrestato.