"Durante il lockdown abbiamo ideato la birra senza alcool"

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Mathilde, Charlotta, Theresa sono alcuni dei nomi associati alle birre artigianali prodotte a Gaggio Montano, nell’Appennino bolognese. Una storia che testimonia la tenacia e la creatività di una coppia di imprenditori che il lockdown aveva messo all’angolo e che invece hanno trovato la forza di risalire la corrente.

A scegliere i nomi sono stati Vincenzo e Rita Severino, una coppia siciliana che, per motivi di lavoro, si è trasferita in provincia di Bologna e più precisamente a Gaggio Montano dove, nel 2015, hanno tradotto la loro passione (nata nell’isola in cui sono nati) in attività imprenditoriale.

‘Il Gaggiolino’ è il nome che hanno scelto di dare al birrificio artigianale dove elaborano le birre strettamente legate al territorio in cui hanno scelto di vivere: l’Appennino.

La peculiarità dei prodotti, infatti, è dovuta ai profumi e ai sapori della zona, così non è difficile gustare un mix di caffè, cioccolato e liquirizia sorseggiando una Mathilde dal colore intenso. Così come è curioso assaporare, oltre alle birre tradizionali, la birra senza alcool, ultima nata della produzione de ‘Il Gaggiolino’.

"L’abbiamo pensata in un momento difficile per noi – spiega Vincenzo Severino – perché il nostro è un birrificio a conduzione strettamente familiare: siamo io e mia moglie Rita, e la chiusura a causa del Covid ci ha messi veramente alle strette. Dopo un primo e comprensibile momento di confusione, abbiamo sfruttato l’occasione del lockdown avviando un percorso di innovazione. Così è nata la birra senz’alcol".

Quest’ultima produzione, ora, fa la differenza perché le richieste sono tante e non solo da chi si reca direttamente in loco. Infatti non mancano le spedizioni a clienti che risiedono in altre regioni d’Italia e all’estero.

"La birra senz’alcol piace perché è fresca, rinfrescante, dal gusto amarognolo. La realizziamo con estratti di mela",sottolinea Vincenzo. La scelta di Vincenzo e Rita è stata coraggiosa, ma il tempo sta dando loro ragione perché la coppia non si è accontentata di elaborare solo la birra. Al ‘Gaggiolino’ si può infatti anche trovare l’aceto di birra; inoltre, tutti i fine settimana non manca l’aperibirra: una degustazione abbinata ai prodotti scelti direttamente nelle aziende della zona. E anche in questo caso non manca la creatività. Un elemento fondamentale, evidenziato anche dai nomi delle birre ideate dalla coppia di imprenditori: tutti femminili (ad una prima lettura), e tutti molto suggestivi.

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