Ecco alcune cifre che consentono di leggere il quadro italiano la cui economia regge, nonostante tutto. Secondo il Centro Studi di Confindustria, il Pil nel 2024 dovrebbe crescere solo dello 0,5%, valore che tiene conto del difficile contesto macroeconomico che fino ad oggi ha visto un progressivo aumento dei tassi deciso dalla Bce, la quale, per fortuna, adesso ha dato lo stop. Se aggiungiamo tra i fattori negativi l’andamento incerto del commercio internazionale, dovuto ai conflitti in corso, si comprendono molte cose. Focalizzando poi l’attenzione sull’Emilia Romagna vediamo che l’economia tiene. L’export dei distretti cresce: nei primi sei mesi del 2023, secondo l’analisi di Intesa San Paolo, c’è stato un aumento di 769 milioni (+7,3%). Dopo un primo trimestre a doppia cifra (+11,8%), il secondo cresce ancora, seppure con impulso più contenuto (+3,3%). 13 distretti su 19 risultano in crescita soprattutto con il traino della meccanica (+978 milioni di euro). Nonostante l’alluvione l’agro alimentare tiene bene (+219 milioni). Bologna si distingue per l’ottimo andamento delle macchine per imballaggio (+296 milioni, +24,8%) e per i ciclomotori (+74 milioni, +17,9%). Entrambi i settori crescono soprattutto grazie all’export negli Stati Uniti. Ottima anche la performance dell’ortofrutta. Dunque l’Emilia Romagna avanza anche se gli ostacoli sul percorso ogni tanto rallentano la performance.
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