
Se il mondo, come ha detto la superstar del pop Madonna, è una gigantesca pista da ballo, Bologna in estate ne è la perfetta rappresentazione. Succede questa sera, quando in tre spazi diversi della città, sarà proprio la musica espressione dei linguaggi artistici che, in maniere molto diverse, gravitano intorno alla cultura del club, a invadere la città. In molti casi ad ingresso gratuito. Come al DumBO, dove la scenografia post industriale dell’ex deposito ferroviario di via Casarini, 19 farà da sfondo allo spettacolo allestito, in occasione di Peace Pork & Music (fino a domenica), dal duo austriaco Kruder & Dorfmeister, esponenti di punta della scuola del nuovo suono elettronico europeo che, negli anni 90, cambiò definitivamente la mappa della musica internazionale, con l’ascesa di nazioni, la stessa Austria, l’Italia, la Norvegia, nella scena pop planetaria. I due dj produttori realizzano da anni spettacoli di grandissima suggestione, con un prezioso intreccio tra i ritmi dilatati, onirici, capaci di indurre stati di trance generati dalle macchine digitali e le proiezioni video. Il risultato è una sequenza di emozioni alle quali lasciarsi andare, con la sensazione di essere trasportati in un’altra dimensione, sospesa tra la danza e la riflessione. Sarà una occasione per ascoltare dal vivo le selezioni contenute in alcuni loro dischi di grande successo, come The K & D Sessions, un lavoro che mescolava le sensazioni urbane dell’hip hop con il jazz digitale e la psichedelica. Dalle 23 alle 3.
Spostandosi verso il centro, la rassegna Montagnola Republic, negli ampi spazi verdi degli omonimi giardini, promette una immersione totale in una realtà sonora unica e poco conosciuta, quella che ha fatto di Napoli, in particolare negli anni 70, la capitale italiana della black music, nei suoi aspetti più disparati, dal soul al funk. Un fenomeno che ha influenzato artisti come Pino Daniele, Napoli Centrale e che adesso, a distanza di qualche decennio, ha sedotto le ultime generazioni creative della città partenopea. Si esibiranno i Napoli Segreta, una idea coltivata da una delle band di maggior successo della nuova ondata italiana, i Nu Genea, che, con questo nome, si occupano di una ricerca filologica sull’immenso e poco noto patrimonio delle piccole produzioni del capoluogo campano, in buona parte ormai introvabili, che sono state riportate alla luce e che è adesso possibile ballare.
Ultimo appuntamento di una giornata ricchissima di occasioni di ascolto, quello proposto dall’Express Festival, all’interno dell’Arena Puccini nel Dopolavoro Ferroviario. Sul palco di via Serlio 252 arrivano i Kokoroko, gruppo inglese che ha rievocato quel suono definito ‘acid jazz’, che intreccia la tradizione del bebop con l’afro funk di Fela Kuti, generando ballate irresistibili, come quelle contenute nel loro album, Could We Be More, che presenteranno a Bologna.
Pierfrancesco Pacoda
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