REDAZIONE BOLOGNA

Emilia-Romagna, conti in rosso: "I Cau ci sono costati 35 milioni"

Evangelisti (Fratelli d’Italia) va all’attacco: "Serve un commissario, disavanzo di 378 milioni"

Su di un disavanzo di 378 milioni di euro nei conti della Regione Emilia-Romagna relativo allo scorso anno, oltre 35 milioni sono da attribuire ai costi dei Cau (i Centri di assistenza e urgenza), mentre i ticket non riscossi in cinque anni superano i 60 milioni e la spesa farmaceutica, per acquisti diretti, è cresciuta di quasi il 12 per cento. Marta Evangelisti, capogruppo regionale di Fratelli d’Italia mette in fila le voci dei conti in rosso, dopo i rilievi della Corte dei Conti, e propone alcune misure per tentare di rimetterli in sesto: un commissariamento tecnico della sanità, una verifica trimestrale dei bilanci, controllo e razionalizzazione della filiera degli acquisti e, soprattutto, una riorganizzazione del settore sanitario senza dimenticare la valorizzazione del personale medico, infermieristico e dei medici di medicina generale. Questo senza mettere le mani, ancora una volta, nelle tasche dei cittadini.

"Già nel 2022 chiedemmo il commissariamento tecnico della sanità e fummo strapazzati – dichiara Evangelisti –. E oggi la situazione è questa. L’Emilia-Romagna non è più un modello di sostenibilità da anni. Razionalizzare la spesa e rivedere un modello elefantiaco vuol dire rendersi conto che la Regione spende troppo per dirigenti, apparato burocratico, mentre deve investire in formazione e valorizzazione del personale sanitario". L’analisi di Evangelisti su sprechi e costi è stata accompagnata da quella fatta da Ferdinando Pulitanò, Nicola Marcello e Priamo Bocchi.

Monica Raschi